Ovadia: “L’antisemitismo è un crimine, Netanyahu taccia. Crosetto e governo in tribunale se hanno dignità”

Rosita Ponti

Dicembre 16, 2025

Moni Ovadia, noto scrittore e regista, ha espresso considerazioni incisive sull’antisemitismo e sulle attuali dinamiche geopolitiche durante il programma “Battitori Liberi” su Radio Cusano Campus, il 5 gennaio 2025. Ovadia ha sottolineato che l’antisemitismo rappresenta un crimine, il quale diventa particolarmente allarmante quando viene sostenuto da un governo autoritario, come quello nazista. Riferendosi all’attentato avvenuto a Sydney, ha descritto i responsabili come “lupi solitari”, ma ha messo in evidenza la necessità di avere credibilità per condannare tali atti, richiamando l’importanza della legalità internazionale.

Critiche a Netanyahu

Ovadia ha criticato aspramente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, affermando che le sue condanne sono prive di valore, soprattutto considerando il genocidio perpetrato contro il popolo palestinese. “Netanyahu stia zitto”, ha detto, evidenziando che il suo governo continua a portare avanti un genocidio in modo subdolo. Ha anche invitato i sostenitori di Netanyahu a mantenere silenzio, sottolineando la gravità della situazione.

Appello al governo italiano

Durante il suo intervento, Ovadia ha lanciato un appello al ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, e al governo italiano, chiedendo che si presentino davanti al tribunale penale internazionale per rispondere delle loro azioni. Ha affermato che chiunque sia rimasto in silenzio mentre il popolo palestinese veniva sterminato dovrebbe essere chiamato a rispondere. Ha espresso rispetto per i governi di Spagna e Irlanda, che hanno riconosciuto simbolicamente lo stato di Palestina, dimostrando così il loro dissenso nei confronti dell’occupazione sionista.

Critiche all’Italia

L’artista ha criticato l’Italia per la sua mancanza di coraggio, descrivendola come una “vecchia Italietta” che si barcamena tra le pressioni internazionali. Ovadia ha riconosciuto che l’Italia ha accolto i palestinesi, ma ha sottolineato che non ha condannato il genocidio a causa della sua obbedienza agli Stati Uniti. Ha definito la situazione attuale come un genocidio in corso e ha citato il ritiro di molti rappresentanti durante il discorso di Netanyahu all’ONU, evidenziando la crescente disapprovazione nei confronti delle sue politiche.

Prospettive future

Concludendo il suo intervento, Ovadia ha auspicato che un giorno un governo israeliano possa riconoscere le proprie colpe e lavorare per ripararle. Ha descritto questa eventualità come “meravigliosa”, ma ha espresso scetticismo riguardo a una prospettiva di cambiamento finché l’ideologia sionista continuerà a dominare, affermando che tale mentalità porterà solo a ulteriori morti e conflitti.

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