Bondi Beach: il sospetto di terrorismo accusato di 15 omicidi dopo il dramma

Veronica Robinson

Dicembre 17, 2025

A Sydney, il 15 gennaio 2025, la polizia ha formalmente accusato Naveed Akram, uno dei due sospetti responsabili dell’attentato avvenuto a Bondi Beach, di terrorismo e di 15 capi d’accusa per omicidio, oltre a ulteriori 40 reati.

Comunicazioni delle autorità

Le autorità del Nuovo Galles del Sud hanno comunicato che “la polizia presenterà prove in tribunale dimostrando che l’individuo ha adottato un comportamento che ha portato a morti, gravi feriti e ha messo in pericolo vite umane con l’intento di sostenere una causa religiosa e seminare paura nella comunità”.

Dettagli sull’attacco

L’attacco, secondo le prime indagini, è stato ispirato dall’Isis, la quale figura nell’elenco delle organizzazioni terroristiche riconosciute in Australia. Naveed, gravemente ferito durante un conflitto a fuoco con la polizia, è riuscito a sopravvivere, mentre suo padre, Sajid, ha perso la vita. Fonti giornalistiche riportano che il sospetto si è risvegliato dal coma la scorsa notte, ma rimane ricoverato in ospedale e dovrà apparire davanti al giudice tramite videoconferenza, come comunicato dalla polizia.

Conseguenze dell’attentato

L’attentato ha causato la morte di 15 persone, tra cui una bambina di 10 anni, due sopravvissuti all’Olocausto e una coppia di sposi, uccisi mentre cercavano di fermare l’assalto. La polizia ha rivelato che Naveed è stato accusato anche di 40 capi d’imputazione per lesioni personali gravi con intento di omicidio, oltre all’esposizione pubblica del simbolo di un’organizzazione terroristica vietata. Due bandiere artigianali dell’Isis sono state rinvenute in un veicolo registrato a nome di Naveed, parcheggiato nelle vicinanze della spiaggia.

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