Il report di Cittadinanzattiva: attese fino a 360 giorni per una TAC

Rosita Ponti

Dicembre 17, 2025

Il tema delle liste d’attesa e delle carenze di personale continua a rappresentare una sfida significativa per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in Italia. Oggi, 15 marzo 2025, Cittadinanzattiva ha presentato due rapporti che evidenziano le problematiche persistenti nel garantire il diritto alla salute. Dall’analisi di oltre 16.000 segnalazioni ricevute nel corso del 2024, emerge che il 47,8% dei cittadini ha segnalato difficoltà nell’accesso alle prestazioni sanitarie. Le liste d’attesa si confermano come la criticità principale, con attese che possono arrivare fino a 360 giorni per una TAC, 720 giorni per una colonscopia e 500 giorni per le prime visite specialistiche. Un’analisi sui dati di Agenas del 2025 rivela che, per un paziente su quattro, l’attesa per una colonscopia supera i 105 giorni, ben oltre il limite di 72 ore stabilito per le urgenze.

Le attese per le prestazioni sanitarie

Le attese non si fermano qui. Nelle categorie di prestazioni differibili, i tempi massimi sono ampiamente superati, con attese di 147 giorni per una mammografia e 177 giorni per una visita dermatologica. I rapporti, intitolati “Rapporto Civico sulla salute 2025” e “Rapporto sulle politiche della cronicità”, sono stati presentati durante un evento al Ministero della Salute dal titolo “L’incomprimibile diritto alla salute. Riforme in corso, bisogni in attesa”. Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva, ha sottolineato l’urgenza di un nuovo Piano Sanitario Nazionale e della piena attuazione delle riforme, invitando istituzioni e professionisti a promuovere un dibattito unitario che metta al centro la partecipazione e la sinergia.

Accesso alle prestazioni sanitarie

Un’analisi approfondita delle 16.854 segnalazioni contenute nel Rapporto Civico 2025 ha rivelato che la difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie è un problema diffuso, con l’83,6% dei pazienti che indica i tempi di attesa come la principale criticità. Oltre il 55% ha dichiarato di aver rinunciato a una visita o a un esame nell’ultimo anno a causa dell’indisponibilità delle prestazioni nel SSN. Cittadinanzattiva ha richiesto dati alle Regioni per monitorare l’applicazione della legge 107/2024, ma solo otto Regioni hanno fornito risposte complete, mentre cinque non hanno risposto affatto e le altre hanno fornito informazioni parziali. Questa situazione mette in luce le forti disuguaglianze territoriali, con l’accesso alle cure che dipende ancora dalla Regione di residenza.

Criticità nelle risposte delle Regioni

Le criticità emerse dalle risposte delle Regioni includono la mancanza di dati, spesso giustificata dal passaggio alla piattaforma Agenas, e l’assenza di monitoraggio degli indicatori chiave. Inoltre, si riscontrano forti differenze nei percorsi di tutela, con alcune Regioni che garantiscono una presa in carico attiva del cittadino, mentre altre si limitano a burocratizzare il processo o non forniscono informazioni utili. La situazione è ulteriormente aggravata da un netto divario Nord-Sud, con una maggiore trasparenza e efficacia al Centro-Nord e significative carenze nel Sud.

Accesso alle cure per patologie croniche

Per i pazienti con patologie croniche e rare, l’accesso alle cure rischia di diventare un vero e proprio “lusso”. Tempi d’attesa eccessivi, rinunce alle cure e spese sempre più a carico dei cittadini sono solo alcune delle problematiche emerse nel Rapporto. L’83,6% dei pazienti ha indicato i tempi di attesa come la principale criticità, evidenziando una situazione critica per la continuità e la sostenibilità delle cure nel sistema sanitario.

Proposte per un SSN migliore

Cittadinanzattiva ha delineato sette proposte per un SSN “più forte, equo e vicino ai cittadini”. Tra le priorità emerge la necessità di un nuovo Piano Sanitario Nazionale, assente dal 2008, e di garantire uniformità nell’applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) del 2017, con una revisione costante. È fondamentale accelerare l’attuazione del DM 77, specialmente per la realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità, considerati essenziali per migliorare l’assistenza di prossimità. La piena operatività della normativa sulle liste d’attesa, con un miglior governo delle agende di prenotazione e trasparenza nei dati, è altrettanto cruciale. Cittadinanzattiva sottolinea l’importanza di investire nelle infrastrutture digitali e nelle competenze digitali di cittadini e professionisti.

Commento sulla situazione attuale

Francesco Saverio Mennini, capo del Dipartimento Programmazione del Ministero della Salute, ha commentato la situazione, affermando che, nonostante le percezioni di rassegnazione e rabbia, il Servizio Sanitario Nazionale non è stato ridotto. I dati ufficiali mostrano incrementi reali e significativi delle risorse, con investimenti mirati su personale, prevenzione e strutture sanitarie.

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