Venezia: dopo il delfino Mimmo, avvistata una foca monaca nella laguna

Rosita Ponti

Dicembre 17, 2025

Nelle acque della laguna di Venezia, un nuovo protagonista si è unito al delfino Mimmo, già noto per la sua presenza. Da qualche mese, infatti, è stata avvistata anche una foca monaca. Domenica 2 novembre 2025, tra Punta Sabbioni e il Lido di Venezia, alcuni passanti hanno avuto la fortuna di riprendere brevemente l’animale mentre nuotava in superficie. Il video, condiviso sulla pagina Facebook “Pesca in mare e in laguna”, ha rapidamente attirato l’attenzione degli utenti sui social media.

L’avvistamento della foca monaca

All’inizio, alcuni testimoni hanno confuso l’animale con il delfino, ma le immagini hanno chiarito la situazione: una testolina scura emergeva dall’acqua, seguita da un dorso caratteristico. Questo avvistamento è eccezionale, anche se non privo di precedenti.

Mauro Bon, esperto del Museo di Storia Naturale “Giancarlo Ligabue” di Venezia, ha commentato la situazione affermando che è plausibile che l’animale sia giunto nelle acque veneziane per esplorare nuovi territori. Potrebbe essere stato spinto dalla ricerca di cibo, dato che le nostre coste offrono una maggiore abbondanza di pesci rispetto ad altre aree. Bon ha anche ipotizzato che la foca possa provenire dalle coste della Croazia, dove si trovano popolazioni significative di questa specie.

Segnalazioni storiche e stato attuale

Ulteriori avvistamenti di foche monache sono stati registrati tra il 2016 e il 2018, sia al Lido che nelle acque di Chioggia. Secondo Bon, negli ultimi anni si è assistito a un leggero incremento della specie in tutto l’Adriatico, nonostante continui a sussistere il rischio di estinzione. Nel 2020, in Puglia, è stata documentata la presenza di un giovane esemplare, un segnale che potrebbe indicare la riproduzione della specie in quella regione.

La presenza della foca monaca nella laguna di Venezia rappresenta un’importante opportunità per sensibilizzare il pubblico sulla conservazione della fauna marina e sull’importanza di proteggere gli habitat naturali. Gli esperti continuano a monitorare la situazione, sperando che la foca possa stabilirsi in questo nuovo ambiente e contribuire alla biodiversità locale.

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