Il 2025 ha portato alla luce una serie di problematiche significative riguardanti l’applicazione del contratto di lavoro per medici e dirigenti sanitari nelle aziende sanitarie italiane. Secondo i dati raccolti dall’Anaao Assomed, la situazione si è rivelata preoccupante, con evidenze critiche emerse dalla rilevazione conclusa a novembre. Queste problematiche sono state raccolte nel ‘Libro bianco’, presentato il 12 gennaio 2025 presso la Camera dei Deputati, frutto della collaborazione tra le diramazioni periferiche del sindacato e i segretari regionali e aziendali.
Le principali criticità nel contratto di lavoro
L’analisi condotta ha messo in evidenza diversi aspetti problematici. Tra le questioni più gravi vi è il superamento delle 10 pronte disponibilità mensili, insieme a problematiche legate alle guardie e reperibilità su sedi diverse da quelle di assegnazione. La fruizione delle ferie risulta complicata, mentre si segnala un ritardo nell’avvio della contrattazione decentrata. Ulteriori difficoltà riguardano la mancata attribuzione degli incarichi e la scarsa progressione delle carriere per i professionisti del settore.
Inoltre, si evidenzia una scarsa attenzione verso le misure di salute e sicurezza sul lavoro, con il 58% delle aziende sanitarie che non ha adottato tali misure o, se lo ha fatto, non ha implementato soluzioni adeguate. Questi fattori contribuiscono a un clima di insoddisfazione tra i lavoratori, che si sentono trascurati e sottovalutati.
Diffide e azioni sindacali
Alla luce delle problematiche riscontrate, nel 2025 l’Anaao Assomed ha avviato un’azione di diffida nei confronti del 75% delle aziende sanitarie per la non applicazione del contratto di lavoro. Questo intervento ha riguardato un totale di 174 aziende su 231, con una predominanza di segnalazioni nel nord Italia, che ha registrato il 55,75% delle diffide. Il sud ha seguito con una percentuale del 32,75%, mentre il centro ha visto un’incidenza del 11,50%.
È importante notare che, sebbene il restante 25% delle aziende non abbia ricevuto diffide, ciò non significa che non ci siano criticità . Infatti, il fatto che in 57 aziende non siano scattate le diffide è attribuibile principalmente al fattore tempo rispetto alla rilevazione. I dati indicano chiaramente che, in generale, solo in pochi casi le aziende si sono dimostrate in regola con gli adempimenti richiesti dal contratto.
Queste evidenze pongono interrogativi sul futuro della sanità pubblica in Italia, evidenziando la necessità di interventi urgenti per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e migliorare le condizioni di lavoro nel settore sanitario.
