Eleonora Duse, una delle attrici più celebri del teatro italiano, ha lasciato un segno indelebile nella storia della cultura e della letteratura del Novecento. La sua unica apparizione cinematografica, il film “Cenere”, rappresenta un punto di congiunzione tra la sua carriera teatrale e il mondo della settima arte. Questo film, uscito nel 1916, trae ispirazione dal romanzo di Grazia Deledda, una scrittrice sarda che ha saputo catturare l’essenza delle emozioni umane. La trama si intreccia con la vita di Duse, rivelando legami profondi tra arte, vita e letteratura in un periodo storico complesso.
La storia di “cenere”
“Cenere” narra la vicenda di Olì, un personaggio che vive un amore tragico e doloroso. La donna si innamora di un uomo già sposato, dando vita a una relazione che culmina in un figlio, Anania. Tuttavia, il legame si spezza quando l’uomo decide di tornare dalla propria famiglia, lasciando Olì in uno stato di disperazione. Costretta a lasciare la propria casa, Olì vive per alcuni anni con una parente, crescendo Anania fino all’età di sette anni. In un atto di grande drammaticità, decide di abbandonarlo davanti alla casa del padre, lasciandogli un amuleto al collo come simbolo del loro legame.
Il film, prodotto da Arturo Ambrosio per la Casa Ambrosio Film, è stato girato in bianco e nero e presenta una durata di trenta minuti. La pellicola è stata restaurata nel 2015, recuperando otto minuti di filmato e portando la durata complessiva a trentotto minuti. La regia è stata affidata a Febo Mari, che interpreta anche il ruolo di Anania. La colonna sonora è stata composta da Philip Glass, mentre la fotografia porta la firma di Eugenio Bava, Giuseppe Gaietto e Pietro Marelli. La presenza di Eleonora Duse, che incarna magistralmente il personaggio di Olì, è ciò che rende il film un’opera significativa, capace di esprimere la complessità delle emozioni umane.
Il legame tra eleonora duse e grazia deledda
Eleonora Duse, nata a Vigevano il 3 ottobre 1868 e deceduta a Pittsburgh il 21 aprile 1924, ha avuto una carriera straordinaria nel teatro. Il suo incontro con il romanzo “Cenere” di Grazia Deledda, pubblicato nel 1903, è stato fortemente influenzato dalla sua amica Matilde Serao. Serao, una delle scrittrici più importanti dell’epoca, ha incoraggiato Duse a esplorare il testo della Deledda, suggerendo che la profondità della storia potesse rispecchiare le esperienze personali dell’attrice.
Nata a Nuoro il 27 settembre 1871 e scomparsa a Roma il 15 agosto 1936, Grazia Deledda è stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. La sua opera è caratterizzata da una profonda introspezione e da una rappresentazione realistica della vita sarda. La scelta di Duse di interpretare Olì in “Cenere” non è stata casuale, ma piuttosto il frutto di un legame intellettuale e affettivo con la scrittrice. La Duse si è trovata in sintonia con il dramma della protagonista, riflettendo le proprie esperienze di vita e le sfide affrontate come donna in un contesto sociale complesso.
Le influenze personali e il contesto storico
Il film “Cenere” non è solo un’opera di fiction, ma si intreccia con eventi reali e storie di vita vissuta. Il marito di Matilde Serao, Eduardo Scarfoglio, ha avuto una relazione con la cantante Gabrielle Bessard, che ha portato a una serie di eventi tragici. Gabrielle, innamorata di Scarfoglio, si suicida nel 1894, lasciando la figlia Paolina a Matilde Serao. Questa vicenda di cronaca, insieme alla narrativa di Deledda, crea un parallelo tra la realtà e la finzione, evidenziando le sfide e le sofferenze delle donne dell’epoca.
Il contesto storico del film è quello della Prima Guerra Mondiale, un periodo di grande tumulto e cambiamento. Gli esterni sono stati girati nelle Valli di Lanzo, in Piemonte, mentre la storia è ambientata in Sardegna. Questo contrasto tra location e narrazione aggiunge un ulteriore strato di complessità all’opera, rendendola non solo un film, ma una riflessione sulle relazioni umane e le loro conseguenze.
L’intersezione tra le vite di Duse, Serao e Deledda offre uno spaccato di un’epoca in cui le donne cercavano di affermarsi in un mondo dominato da uomini. La loro amicizia e il loro sostegno reciproco testimoniano l’importanza delle connessioni femminili nel superare le avversità. “Cenere” diventa così non solo un film, ma un simbolo di resistenza e di espressione artistica in un contesto difficile.
