La nebbia avvolge Nuova Delhi: i dati sminuiscono la crisi dell’inquinamento atmosferico in India

Rosita Ponti

Dicembre 18, 2025

Ancora una volta, Nuova Delhi si è svegliata in un’atmosfera di grave emergenza ambientale. Il 15 novembre 2025, la capitale indiana ha registrato una nebbia densa e tossica che ha ridotto la visibilità e reso l’aria irrespirabile, paralizzando i trasporti e la vita quotidiana dei suoi oltre 30 milioni di abitanti. L’indice di qualità dell’aria ha raggiunto livelli estremamente pericolosi, mantenendosi costantemente nella categoria “severe” e superando più volte il valore di 450.

Impatto sui trasporti e sulla vita quotidiana

La combinazione di inquinamento atmosferico e nebbia ha avuto ripercussioni significative sui trasporti nella metropoli. Voli e treni hanno subito ritardi considerevoli, mentre scuole, uffici e cantieri sono stati costretti a implementare nuove restrizioni. In risposta a questa emergenza, le autorità locali hanno attivato il livello quattro, il massimo previsto dal Graded Response Action Plan per Delhi e le aree circostanti, con l’obiettivo di contenere i danni.

Le misure adottate includono il divieto di accesso per i camion diesel più obsoleti, la sospensione delle costruzioni, comprese quelle pubbliche, e la limitazione della presenza nei luoghi di lavoro. Inoltre, nelle scuole è stata introdotta la didattica mista, che prevede un’alternanza tra lezioni in presenza e online. Queste azioni drastiche sono state messe in atto solo quando la qualità dell’aria è diventata insostenibile.

Critiche e problemi di misurazione della qualità dell’aria

Tuttavia, esperti e ambientalisti avvertono che la nebbia che avvolge Delhi non è solo una questione di visibilità. Essa rappresenta anche un problema statistico e politico. L’India adotta standard di misurazione della qualità dell’aria meno rigorosi rispetto a quelli di paesi come gli Stati Uniti, e inferiori alle linee guida stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa discrepanza porta a una situazione in cui valori ufficialmente considerati “moderati” possono nascondere in realtà livelli di inquinamento dannosi per la salute.

Nonostante il National Clean Air Program, avviato nel 2019 con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento fino al 40% entro il 2026, la maggior parte dei fondi è destinata a interventi per il contenimento della polvere, piuttosto che a combattere le fonti principali di smog, come il traffico e le industrie.

Conseguenze sanitarie dell’inquinamento

Secondo uno studio pubblicato dal Lancet, l’esposizione prolungata all’aria inquinata comporta 1,5 milioni di decessi aggiuntivi ogni anno in India. Questa emergenza sanitaria, come denunciano le organizzazioni non governative, continua a non ricevere l’attenzione necessaria. Le autorità sembrano non considerare adeguatamente la gravità della situazione, lasciando i cittadini esposti a un rischio costante per la loro salute. La mancanza di azioni concrete per affrontare l’inquinamento atmosferico rappresenta una sfida che richiede un intervento urgente e coordinato.

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