In un angolo della periferia milanese, precisamente in un parco frequentato da giovani, si svolge una storia che mette in luce le sfide e le esperienze di una comunità spesso trascurata. Il 18 dicembre 2025, l’inviata di “Realpolitik”, Camilla Cupelli, ha intervistato un giovane barbiere che ha scelto di offrire il suo servizio di taglio capelli e barba gratuitamente in cambio delle storie di vita delle persone che incontra. Questo gesto non è solo un atto di solidarietà, ma anche un modo per avvicinarsi a una realtà complessa e variegata.
Il barbiere dei maranza
Il barbiere, noto nella zona come il “barbiere dei maranza”, si sposta con uno zaino che contiene una sedia e una macchinetta per il taglio dei capelli. Con il suo approccio informale, riesce a creare un ambiente accogliente dove i ragazzi possono raccontare le loro esperienze. “Giro per i parchi e incontro tante persone, le storie che sento sono per lo più negative,” ha dichiarato il barbiere. La sua iniziativa ha attratto l’attenzione di molti, trasformando il semplice atto di un taglio di capelli in un’opportunità di dialogo e condivisione.
Il barbiere ha raccontato di come la sua attività sia diventata un punto di ritrovo per i giovani della zona, che si sentono spesso emarginati. “Non solo taglio i capelli, ma ascolto anche le loro storie. Questo è il mio modo di contribuire,” ha aggiunto. La sua missione è chiara: dare voce a chi spesso non viene ascoltato e creare un legame tra le persone.
Storie di vita e sfide quotidiane
Durante l’intervista, diversi ragazzi hanno condiviso le loro esperienze di vita. Un giovane di origini egiziane e spagnole ha raccontato come, dopo aver vissuto momenti difficili con un gruppo di amici, abbia deciso di allontanarsi per intraprendere un nuovo percorso. “Uscivo con un gruppetto e più eravamo, più ci sentivamo forti. Ma dopo un episodio violento, ho capito che dovevo cambiare vita,” ha spiegato.
Un altro ragazzo ha parlato delle difficoltà che affronta nella vita quotidiana. “Nelle periferie mancano i controlli, qui la gente fa quello che vuole. Io ho avuto un percorso difficile, ma mia madre mi ha sempre sostenuto,” ha affermato. La mancanza di sicurezza e di opportunità nella zona è un tema ricorrente tra i giovani, che si sentono spesso abbandonati dalle istituzioni.
Un ambiente difficile e la ricerca di cambiamento
Un altro testimone ha raccontato un episodio di violenza subito sul treno da parte di un gruppo di connazionali. “Stavo studiando e sono stato aggredito. La polizia non ha fatto nulla, mentre se fossi stato italiano, sarebbero intervenuti,” ha dichiarato. Questo racconto evidenzia la percezione di ingiustizia che molti giovani vivono, alimentando un senso di frustrazione e impotenza.
La questione della sicurezza e della presenza delle forze dell’ordine nelle periferie è un argomento caldo. Molti ragazzi concordano sul fatto che ci sia bisogno di un maggiore impegno da parte delle autorità per garantire un ambiente più sicuro. “Cosa cambierei di Milano? Sicuramente i maranza,” ha concluso un altro giovane, sottolineando la necessità di affrontare le problematiche sociali con serietà.
In questo contesto, l’iniziativa del barbiere rappresenta un piccolo ma significativo passo verso la costruzione di una comunità più coesa e consapevole. La sua attività non solo offre un servizio pratico, ma diventa anche un catalizzatore di storie e di esperienze che meritano di essere ascoltate.
