Torino: chiuso Askatasuna dopo l’assalto alla sede de “La Stampa”, Piantedosi commenta

Rosita Ponti

Dicembre 18, 2025

Il centro sociale Askatasuna, situato a Torino, è stato oggetto di un sequestro e di uno sgombero eseguito dalla Digos della polizia giovedì 27 febbraio 2025. Questa operazione si inserisce nel contesto di indagini relative agli assalti avvenuti presso la sede del quotidiano La Stampa, le Ogr e la compagnia Leonardo durante manifestazioni pro-Palestina. L’edificio, occupato dal 1996 e considerato un simbolo dell’Autonomia, ha visto l’intervento delle forze dell’ordine all’alba, quando sei attivisti sono stati trovati al terzo piano. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha commentato l’operazione affermando: “Dallo Stato un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per la violenza nel nostro Paese”.

Perquisizione e sgombero del centro sociale Askatasuna

La mattina di giovedì, le forze di polizia hanno avviato una perquisizione all’interno del centro sociale Askatasuna, in corso Regina Margherita 47. L’operazione ha avuto luogo in seguito a eventi di violenza legati a manifestazioni pro-Palestina. La Digos ha trovato sei attivisti al terzo piano dell’edificio, mentre il resto della struttura era occupato da operai intenti a chiudere gli ingressi. La notizia ha suscitato reazioni immediate da parte degli attivisti, che hanno organizzato un presidio permanente davanti alla struttura, esprimendo il loro dissenso con cori e sventolando bandiere della Palestina e dell’Autonomia Contropotere. Il traffico su corso Regina è stato interrotto, coinvolgendo sia i mezzi privati che il trasporto pubblico.

Attivisti e reazione delle forze dell’ordine

La presenza della Digos è stata massiccia, con reparti mobili e carabinieri schierati per mantenere l’ordine. Gli attivisti, che si sono radunati davanti al centro sociale, sono stati tenuti a distanza dalle forze dell’ordine. Durante l’operazione, è emerso che i sei attivisti trovati all’interno erano in violazione del patto di collaborazione stipulato tra il Comune e il comitato di garanzia, che limitava l’accesso solo al piano terra dell’edificio. Questo ha sollevato interrogativi sulla gestione e sull’operatività del centro sociale, con implicazioni legali e politiche in corso.

Il sindaco di Torino e la cessazione del patto

Il sindaco di Torino ha rilasciato una dichiarazione riguardo alla situazione del centro sociale Askatasuna, comunicando che la Prefettura ha accertato la violazione delle prescrizioni relative all’accesso ai locali. “Tale situazione configura un mancato rispetto delle condizioni del patto di collaborazione, che pertanto è cessato”, ha affermato il sindaco, sottolineando la gravità della violazione. Questo sviluppo potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro del centro sociale e sulle relazioni tra le autorità locali e gli attivisti.

Reazioni politiche e commento del ministro

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso il suo sostegno all’operazione di sgombero, affermando che questa rappresenta un chiaro messaggio dello Stato contro la violenza. “Sgomberato il centro sociale Askatasuna di Torino. Dallo Stato un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per la violenza nel nostro Paese”, ha scritto su X. Le sue parole evidenziano la determinazione del governo a mantenere l’ordine pubblico e a combattere qualsiasi forma di violenza legata a manifestazioni politiche. La situazione rimane tesa e il futuro del centro sociale è incerto, con attivisti pronti a difendere il loro spazio e le autorità pronte a intervenire.

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