Lo storico centro sociale Askatasuna, situato a Torino, è stato oggetto di un’operazione di sgombero e sequestro da parte delle forze dell’ordine. Nella mattina del 15 gennaio 2025, decine di agenti hanno circondato l’edificio di Corso Regina Margherita, consentendo agli uomini della Digos della questura di procedere con una serie di perquisizioni. Le operazioni si sono estese anche alle abitazioni di alcuni attivisti legati al centro.
Motivazioni del blitz
Il blitz, avvenuto all’alba, è stato motivato dalla necessità di trovare prove in relazione all’assalto alla redazione de La Stampa, avvenuto tre settimane fa durante un corteo a sostegno del popolo palestinese. Inoltre, le forze dell’ordine hanno fatto riferimento alla violazione dell’interdizione ai locali per inagibilità , che ha portato alla decisione di chiudere definitivamente il centro.
Storia e significato di Askatasuna
Askatasuna, uno dei centri sociali più emblematici del capoluogo piemontese, ha storicamente ospitato manifestazioni, spesso pacifiche, ma talvolta anche caratterizzate da episodi di violenza. Considerato un baluardo dell’autonomia, il centro è stato sigillato, con porte murate dai vigili del fuoco, segnando così la fine di un’epoca per questo spazio di aggregazione.
Reazioni alla chiusura
La chiusura di Askatasuna ha sollevato reazioni tra gli attivisti e i sostenitori del centro, che vedono in questo provvedimento una limitazione della libertà di espressione e di aggregazione. Le autorità , d’altra parte, giustificano l’intervento come necessario per garantire la sicurezza pubblica e il rispetto delle normative vigenti.
