Trump modifica la narrazione storica alla Casa Bianca con targhe contro Biden, Obama e Bush

Veronica Robinson

Dicembre 18, 2025

La recente evoluzione della **memoria presidenziale** americana ha sollevato un acceso **dibattito politico**. Nella **Casa Bianca**, durante il secondo mandato di Donald Trump, sono state installate nuove **targhe** sotto i **ritratti** degli ex presidenti nel cosiddetto “Presidential Walk of Fame”. Queste **targhe**, fortemente critiche nei confronti dei presidenti **democratici**, infrangono una tradizione di **neutralità storica** che ha caratterizzato per anni il palazzo simbolo dell’**unità nazionale**.

Le targhe contro i presidenti democratici

Le nuove **targhe**, collocate lungo il colonnato che collega lo **Studio Ovale** al **South Lawn**, presentano testi di **valutazione severa**, con accenti accusatori. La targa più controversa è dedicata a Joe Biden, descritto come “di gran lunga il **peggior presidente** della storia americana”. A differenza degli altri ex presidenti, Biden non ha un ritratto; al suo posto si trova l’immagine di un autopen, strumento utilizzato per replicare **firme ufficiali**, simbolo della sua presunta incapacità di governare.

Il testo della targa accusa Biden di aver vinto “l’**elezione più corrotta** di sempre”, di aver fatto un uso “senza precedenti” dell’**autopen** e di aver portato il Paese a un punto critico sul fronte **economico** e **sociale**. Gli vengono attribuiti l’**aumento dell’inflazione**, la **svalutazione del dollaro**, il **caos** al confine meridionale e una responsabilità indiretta in **crisi internazionali** come la **guerra in Ucraina** e l’**attacco di Hamas** contro **Israele** il 7 ottobre.

Critiche a Barack Obama e George W. Bush

Anche Barack Obama non sfugge alle **critiche**. Nella sua targa, citato con il secondo nome, **Hussein**, viene definito “uno dei presidenti più **divisivi** della storia americana”. Viene criticato l’**Affordable Care Act**, descritto come “altamente inefficace”, così come l’**accordo nucleare** con l’**Iran** e gli **accordi sul clima** di **Parigi**, abbandonati da Trump stesso.

Non risparmiato nemmeno George W. Bush, la cui **amministrazione** viene ricordata per aver avviato le **guerre** in **Afghanistan** e **Iraq**, definite “entrambe guerre che non sarebbero mai dovute accadere”. Tuttavia, viene riconosciuta la creazione del **Dipartimento per la Sicurezza Interna** e alcune **riforme interne**.

La celebrazione di Donald Trump

In netto contrasto, la targa dedicata a Donald Trump occupa una posizione centrale e celebra il suo ritorno alla **Casa Bianca** come una “storica **vittoria elettorale**”. Viene descritta come l’inizio di una presunta “**Età dell’Oro** dell’**America**”, accompagnata da una lista di risultati che vanno dalla fine di **conflitti internazionali** alla **sicurezza** dei confini, dai **maxi tagli fiscali** alla **riforma della NATO**, fino alla costruzione di una nuova **ballroom presidenziale**.

Secondo la **Casa Bianca**, i testi delle **targhe** rappresentano una descrizione “**eloquente**” delle **eredita** presidenziali. La portavoce **Karoline Leavitt** ha affermato che molte di queste **targhe** sono state scritte direttamente dal presidente, sottolineando che si tratta di una lettura personale ma legittima della **storia**.

Un cambiamento nella percezione storica

Gli **storici presidenziali** notano come mai prima d’ora la **Casa Bianca** sia stata utilizzata in modo così esplicito per reinterpretare e giudicare il passato. Tradizionalmente, l’edificio è considerato uno spazio **istituzionale** super partes, ma ora si trasforma in una **vetrina** della visione politica di chi lo occupa.

Le **targhe** fanno parte di un ampio **restyling** voluto da Trump, caratterizzato da un uso massiccio di decorazioni dorate e **arredi** ispirati a **Trump Tower** e **Mar-a-Lago**, segnando un’impronta personale anche sul piano **estetico**.

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