Delitto di Garlasco: emerge un documento manoscritto risalente al 2014

Rosita Ponti

Dicembre 19, 2025

In un collegamento con il programma “Mattino Cinque”, il genetista Pasquale Linarello ha fornito chiarimenti su alcuni documenti cruciali risalenti al 2014 riguardanti il delitto di Garlasco, i quali sono stati ufficialmente presentati solo di recente. Linarello ha affermato: “Alzo le mani, le carte parlano. Nella perizia di Albani e nel documento mostrato, si evidenzia che il DNA è comparabile, il che significa che ora ci sono due periti che confermano la stessa cosa”.

Documenti e perizie mai depositati

Il genetista ha spiegato che uno dei documenti in questione è un verbale di operazioni peritali che non era stato allegato alla perizia De Stefano. Linarello ha risposto a chi sosteneva che tutti i periti fossero concordi, sottolineando che nel verbale è chiaramente indicato che il DNA è comparabile. “Questo doveva essere cristallizzato nel 2014“, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di questi documenti nel contesto del caso.

La consulenza del Dottor Capra

Durante la trasmissione, il legale di Alberto Stasi, avvocato Antonio De Rensis, ha interrogato Linarello sulla presenza della consulenza del Dottor Capra negli atti. Il genetista ha risposto: “No, non ho mai visto una consulenza del Dottor Capra”. Ha inoltre chiarito che, nel processo del 2014, quando fu ascoltato De Stefano, l’unica perizia depositata era quella del Professor Avato e del Dottor Matteo Fabbri. Questa affermazione ha contribuito a gettare luce su questioni irrisolte e ha suscitato ulteriori interrogativi riguardo alla gestione delle prove nel caso di Garlasco.

La discussione ha messo in evidenza le complessità legate alla raccolta e alla presentazione delle evidenze scientifiche in un caso di omicidio, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sull’integrità del processo giudiziario. Le dichiarazioni di Linarello potrebbero avere ripercussioni significative sul proseguimento del caso e sulla revisione delle prove presentate in aula.

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