La Serie A si prepara a un evento senza precedenti, con la partita tra il Milan e il Como che si svolgerà a Perth, in Australia, l’8 febbraio 2026. Questo incontro, valido per la 24esima giornata del campionato, rappresenta un tentativo audace di espandere la visibilità del calcio italiano nei mercati asiatici e oceanici. La scelta di disputare la gara a oltre 14.000 km da Milano ha sollevato un acceso dibattito tra sostenitori e critici dell’iniziativa.
Un viaggio impegnativo per i giocatori
Disputare la partita a Perth comporta per i giocatori un viaggio di circa 20 ore, il che solleva preoccupazioni riguardo al jet lag e alla preparazione fisica. Gli atleti dovranno affrontare un significativo cambiamento di fuso orario, il che potrebbe influenzare le loro prestazioni sul campo. Le implicazioni logistiche di un viaggio così lungo non possono essere sottovalutate, e le squadre dovranno gestire con attenzione il loro programma di allenamento in vista della sfida.
La decisione finale del presidente della Lega Serie A
Dopo settimane di discussioni e polemiche, il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, ha confermato che la partita si giocherà a Perth come previsto. Durante una conferenza stampa a Riad, in attesa dell’incontro di Supercoppa Italiana tra Napoli e Milan, Simonelli ha dichiarato: “Si giocherà a Perth l’8 febbraio, come da programma”. Ha anche rivelato di aver avuto un colloquio costruttivo con Gianni Infantino, presidente della FIFA, riguardo alla questione degli arbitri, i quali saranno stranieri. Simonelli ha ricevuto rassicurazioni da Pierluigi Collina riguardo alla qualità degli arbitri asiatici selezionati per l’incontro.
Le reazioni degli allenatori e dei giocatori
Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, aveva espresso le sue riserve sulla decisione di giocare in Australia, affermando che sarebbe stato preferibile disputare la partita in Italia. Tuttavia, dopo la conferma della Lega, ha commentato: “Spero che sia un apripista a quello che sarà il futuro del calcio italiano e non solo un caso isolato”. Anche alcuni giocatori hanno manifestato preoccupazioni, con Adrien Rabiot che ha definito l’idea “folle” durante un ritiro con la nazionale francese.
Un accordo sostenuto da istituzioni e governo
La decisione di trasferire la partita in Australia ha ricevuto il sostegno della UEFA e della Federcalcio australiana, che avevano già dato il loro consenso due mesi prima. L’apertura delle federazioni calcistiche, insieme al supporto del governo australiano, ha contribuito a rendere possibile questo evento. Andrea Abodi, ministro dello Sport, ha commentato che si tratta di un’importante opportunità per promuovere il calcio italiano a livello internazionale. Nonostante le perplessità espresse da alcuni presidenti di club, la Lega ha proseguito con il piano, sottolineando che la delibera era stata approvata all’unanimità dai venti club della Serie A.
