Il recente annuncio del presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, ha sollevato preoccupazioni in Europa. Il 17 dicembre 2025, Lukashenko ha comunicato che il nuovo sistema missilistico russo Oreshnik è stato ufficialmente attivato sul territorio della Bielorussia. Questa notizia è stata rilasciata durante il suo intervento all’Assemblea popolare bielorussa, tenutasi a Minsk.
Lo schieramento del sistema missilistico Oreshnik
Lukashenko ha affermato che le prime unità del sistema missilistico Oreshnik sono state equipaggiate e che l’implementazione è iniziata recentemente. “Il sistema è arrivato ieri e sta entrando in servizio”, ha dichiarato il presidente, secondo quanto riportato da Ria Novosti. Questo sviluppo segna un passo significativo nell’evoluzione della strategia militare bielorussa, in un contesto geopolitico già teso.
Il sistema Oreshnik è un missile ipersonico a medio raggio, progettato per trasportare testate multiple, sia convenzionali che nucleari. La sua prima attivazione risale a novembre 2024, quando è stato impiegato in un attacco contro uno stabilimento militare nella città di Dnipro, in Ucraina. Questo utilizzo ha già destato l’attenzione delle cancellerie europee, che vedono in questa tecnologia un potenziale pericolo.
Le reazioni internazionali e le preoccupazioni europee
Il posizionamento del sistema Oreshnik in Bielorussia ha generato una serie di reazioni a livello internazionale. Le nazioni europee, in particolare, sono allarmate dall’idea che un missile capace di colpire obiettivi a lungo raggio possa essere schierato così vicino ai loro confini. La possibilità che tali sistemi possano essere utilizzati in conflitti futuri o come strumento di intimidazione è un tema di grande preoccupazione.
Nel 2024, Lukashenko aveva già espresso l’intenzione di installare il sistema sul suolo bielorusso, e ad agosto 2025 erano state completate le prime strutture necessarie per il suo funzionamento. Le autorità bielorusse giustificano queste azioni come misure necessarie per garantire la sicurezza nazionale, ma le implicazioni di una crescente militarizzazione della regione non possono essere sottovalutate.
La comunità internazionale sta monitorando con attenzione gli sviluppi in Bielorussia, mentre le discussioni su possibili sanzioni e misure diplomatiche stanno guadagnando slancio. La situazione rimane delicata e potrebbe evolvere rapidamente, influenzando le dinamiche di sicurezza in tutta l’Europa orientale.
Il contesto storico e militare
Il sistema Oreshnik rappresenta un’evoluzione significativa nel panorama militare bielorusso e russo. La sua introduzione è avvenuta in un periodo di crescente tensione tra Russia e Occidente, con la Bielorussia che funge da alleato strategico per Mosca. Le manovre militari congiunte e il rafforzamento delle capacità difensive bielorusse sono stati parte di una strategia più ampia per contrastare l’influenza occidentale nella regione.
Le preoccupazioni sollevate dall’installazione del sistema Oreshnik non sono infondate. La capacità di lanciare missili ipersonici rappresenta un salto tecnologico che potrebbe alterare gli equilibri di potere. Le forze armate bielorusse, sostenute dalla Russia, potrebbero utilizzare questi sistemi per proiettare potere e intimidire i vicini, creando una nuova realtà di sicurezza nell’area.
In questo contesto, l’attenzione internazionale è rivolta non solo alla Bielorussia, ma anche alle reazioni dei paesi limitrofi e delle organizzazioni internazionali. La risposta della NATO e dell’Unione Europea sarà cruciale per determinare le future dinamiche di sicurezza in Europa orientale, mentre il mondo osserva attentamente l’evoluzione di questa situazione complessa.
