Nella mattina del 17 dicembre 2025, tre guardie di confine russe hanno oltrepassato il confine con l’Estonia, entrando senza permesso in territorio della NATO. L’incidente è avvenuto lungo il fiume Narva, nel tratto orientale dell’Estonia, come riportato dal ministero dell’Interno di Tallinn e dall’emittente pubblica ERR. Questo episodio ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza nella regione.
Dettagli dell’incidente al confine
L’episodio ha avuto luogo nei pressi della diga dove il fiume Narva si unisce al lago Peipus. I soldati russi hanno superato la linea di controllo e si sono trattenuti sul lato estone per circa venti minuti, prima di tornare in Russia. Igor Taro, ministro dell’Interno estone, ha dichiarato che non è chiaro se l’azione sia stata intenzionale, ma ha rassicurato che non ci sono minacce immediate per la sicurezza nazionale. Questa situazione ha destato allerta tra le autorità estoni, che stanno monitorando attentamente l’andamento degli eventi.
Reazioni e misure di sicurezza
In risposta all’incidente, il governo di Tallinn ha deciso di intensificare le pattuglie di confine e ha programmato incontri con i rappresentanti russi. È stata anche convocata una figura diplomatica di Mosca per ricevere chiarimenti ufficiali. Secondo Elizabeth Braw, esperta dell’Atlantic Council, questo episodio si inserisce in una serie di eventi simili avvenuti negli ultimi mesi, inclusi sorvoli non autorizzati e movimenti di truppe ritenuti provocatori. A novembre, una motovedetta russa era stata avvistata sul fiume Narva con il vessillo del gruppo Wagner, mentre a settembre tre caccia MiG-31 avevano violato lo spazio aereo estone.
Il significato politico dell’episodio
Sebbene l’attraversamento del confine possa sembrare un errore tecnico, il contesto attuale, considerando che l’Estonia condivide 294 chilometri di frontiera con la Russia, ne amplifica il significato politico. Elizabeth Braw, in un’analisi su Foreign Policy, ha evidenziato come Mosca stia adottando sempre più frequentemente azioni che rimangono al di sotto della soglia di un’aggressione militare aperta, utilizzando strategie per testare e intimidire gli stati vicini. Questa cosiddetta “gray-zone aggression” mira a mettere sotto pressione i Paesi senza attivare automaticamente le clausole di difesa collettiva della NATO.
Precedenti episodi di tensione
Il fiume Narva è già stato teatro di simili micro-azioni. Nella primavera del 2024, guardie di frontiera russe avevano rimosso nottetempo boe segnaletiche del confine marittimo tra Estonia e Russia, un gesto che, sebbene tecnico, aveva reso invisibile la frontiera. L’ex presidente estone Toomas Hendrik Ilves ha descritto tali atti come “micro-aggressioni geopolitiche“, sottolineando che si tratta di una strategia di disturbo per ricordare ai Paesi confinanti che Mosca può creare problemi in qualsiasi momento.
Una strategia a lungo termine
Le autorità estoni continuano a promuovere la de-escalation e la gestione diplomatica dell’incidente. Tuttavia, la situazione complessiva evidenzia una crescente pressione sul fianco orientale della NATO, in un periodo in cui diversi leader occidentali avvertono della possibilità di uno scontro diretto con la Russia entro i prossimi cinque anni. L’attenzione rimane alta mentre le dinamiche geopolitiche si evolvono, richiedendo vigilanza e preparazione da parte degli stati membri della NATO.
