“Hind Rajab desiderava solo una vita serena”, intervista all’operatrice della Mezzaluna Rossa che la sostenne telefonicamente

Veronica Robinson

Dicembre 20, 2025

A Ramallah, in Cisgiordania, il 20 dicembre 2025, è stato proiettato il film “La voce di Hind Rajab”, un’opera che ha ricevuto riconoscimenti al Festival di Venezia. Questo film racconta la tragica storia di Hind Rami Iyad Rajab, una bambina di soli 5 anni, che ha vissuto momenti di terrore e sofferenza durante il conflitto a Gaza. L’inviata di Rainews24, Angela Caponnetto, ha intervistato Rana Faqih, direttrice della sala operativa della Mezzaluna Rossa palestinese, che ha avuto un ruolo cruciale nel tentativo di salvare la piccola.

Il dramma di Hind Rajab

Hind si trovava intrappolata all’interno di un veicolo insieme ai membri della sua famiglia, tutti vittime degli attacchi israeliani. La situazione era disperata: le ambulanze, impossibilitate a raggiungerli a causa dei bombardamenti, diventavano anch’esse bersagli dei soldati israeliani. Due operatori sanitari persero la vita mentre cercavano di soccorrere la famiglia di Hind. La direttrice della Mezzaluna Rossa ha rivelato che ha passato ore al telefono con la bambina, cercando di offrirle conforto e assistenza nonostante la drammaticità della situazione.

Le conseguenze del conflitto

Il film “La voce di Hind Rajab” non si limita a narrare la storia della piccola, ma mette in luce anche le conseguenze devastanti del conflitto tra Israele e Palestina. La proiezione ha suscitato forti emozioni tra il pubblico, evidenziando la vulnerabilità dei civili in tempi di guerra. La testimonianza di Rana Faqih offre uno spaccato della realtà quotidiana degli operatori umanitari, costretti a fronteggiare situazioni estreme e a lottare per salvare vite in un contesto di violenza e paura.

Un messaggio di speranza

Nonostante la drammaticità degli eventi, il film vuole trasmettere un messaggio di speranza e resilienza. La storia di Hind e di coloro che hanno cercato di aiutarla rappresenta una testimonianza della forza umana di fronte alle avversità. La presentazione del film a Ramallah è stata quindi non solo un momento di riflessione, ma anche un’opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di proteggere i diritti dei bambini e dei civili in zone di conflitto.

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