Tim ha reso noto di aver ricevuto oggi, 15 gennaio 2025, la comunicazione relativa alla sentenza della Corte di Cassazione, che ha confermato la restituzione del canone concessorio richiesto per l’anno 1998. Questo verdetto segna la conclusione di un contenzioso che si è protratto per oltre vent’anni, un’epoca caratterizzata da dispute legali e richieste di chiarimenti.
Sentenza della corte di cassazione
La sentenza della Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, confermando in modo definitivo la decisione emessa dalla Corte d’Appello di Roma nell’aprile del 2024. Secondo quanto riportato in una nota ufficiale, la somma dovuta corrisponde al canone originario, che ammonta a poco più di 500 milioni di euro, a cui si aggiungono la rivalutazione e gli interessi maturati. Il totale finale supera quindi il miliardo di euro, un importo significativo che avrà un impatto non indifferente sulle finanze di Tim.
Importante vittoria per tim
Questo caso rappresenta un’importante vittoria per l’azienda, che ha dovuto affrontare anni di battaglie legali e incertezze. La conferma della sentenza da parte della Corte di Cassazione non solo riporta chiarezza nella questione finanziaria, ma permette a Tim di pianificare con maggiore serenità le proprie strategie future, liberandosi da un peso che ha gravato per troppo tempo sulle sue operazioni.
Conclusione della vicenda legale
Con questa decisione, la Corte ha messo fine a una lunga serie di contenziosi, stabilendo un precedente importante per le future controversie relative ai canoni concessori e alle loro rivalutazioni. La conclusione di questa vicenda legale rappresenta un passo avanti per Tim, che ora può concentrarsi su altre sfide e opportunità nel mercato delle telecomunicazioni.
