Un importante passo verso la stabilizzazione della Striscia di Gaza è stato compiuto durante un vertice tenutosi il 12 gennaio 2025 a Miami, dove i rappresentanti di Stati Uniti, Egitto, Qatar e Turchia si sono riuniti per discutere la situazione attuale e le future strategie. In una nota congiunta diffusa al termine dell’incontro, i leader hanno esortato tutte le parti coinvolte a rispettare gli accordi stipulati, a mantenere la moderazione e a collaborare con il meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco.
I progressi della prima fase
Il comunicato, condiviso sulla piattaforma X dall’inviato statunitense Steve Witkoff, ha evidenziato i risultati positivi ottenuti nella prima fase dell’accordo. Secondo i mediatori, i progressi sono stati significativi, con un aumento dell’assistenza umanitaria, il recupero dei corpi degli ostaggi, il parziale ritiro delle forze militari e una notevole riduzione delle ostilità nella regione. Questi sviluppi rappresentano un passo fondamentale verso la costruzione di un clima di fiducia tra le parti coinvolte e un miglioramento delle condizioni di vita per i civili nella Striscia di Gaza.
Governance e il board of peace
Un tema centrale del vertice è stata la pianificazione della fase successiva. I rappresentanti dei quattro Paesi hanno sottolineato l’importanza di creare un organo di governo a Gaza che operi sotto un’unica autorità locale, con l’obiettivo di garantire la protezione dei civili e il mantenimento dell’ordine pubblico. In questo contesto, è stata proposta l’istituzione del Board of Peace, un’amministrazione di transizione che si occuperà di gestire gli aspetti civili, la sicurezza e la complessa opera di ricostruzione della regione. Questa iniziativa mira a stabilizzare la situazione e a fornire un quadro di riferimento chiaro per il futuro della Striscia di Gaza.
Integrazione regionale e sviluppo
La nota congiunta ha anche messo in luce l’importanza di misure di integrazione regionale, considerate fondamentali per la prosperità a lungo termine dell’area. Tra le questioni affrontate vi sono state la facilitazione degli scambi commerciali, lo sviluppo delle infrastrutture e la cooperazione su risorse vitali come energia e acqua. Questi interventi sono visti come essenziali non solo per la ripresa della Striscia di Gaza, ma anche per la stabilità dell’intero scacchiere mediorientale, creando un ambiente favorevole alla pace e alla cooperazione tra i Paesi della regione.
Il piano di pace in venti punti
Infine, i rappresentanti di Stati Uniti, Egitto, Qatar e Turchia hanno riaffermato il loro impegno nei confronti del piano di pace in venti punti proposto dall’ex presidente Donald Trump. Questo piano, che delinea una serie di misure per raggiungere una soluzione duratura al conflitto, è considerato una base importante per le future consultazioni. Le nuove discussioni, previste per le prossime settimane, saranno fondamentali per rendere operativa la seconda fase dell’accordo e per consolidare i risultati già ottenuti nella prima fase.
