Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha presentato le sue riflessioni sul tema del garantismo durante un videointervento al congresso organizzato da ‘Nessuno tocchi Caino’. Questo evento si è svolto il 15 gennaio 2025 presso il Teatro Puntozero dell’istituto per i minorenni Cesare Beccaria, situato a Milano. Nordio ha sottolineato l’importanza di tre elementi fondamentali che caratterizzano il garantismo: la presunzione di innocenza, la certezza della pena e la rieducazione dei detenuti.
Presunzione di innocenza e detenzione preventiva
Nel suo intervento, Nordio ha messo in evidenza il primo aspetto del garantismo, la presunzione di innocenza, ricordando che oltre 15.000 persone si trovano attualmente in detenzione senza una condanna definitiva. Il Ministro ha evidenziato che una parte significativa di questi individui viene successivamente scarcerata, dimostrando che la loro detenzione era ingiustificata. Il Governo ha manifestato l’intenzione di ridurre al minimo la carcerazione preventiva, in linea con il principio di presunzione di innocenza.
Nordio ha affermato che la detenzione preventiva deve essere limitata, poiché il suo uso eccessivo può compromettere i diritti fondamentali degli individui. Ha aggiunto che il Governo intende attuare misure per garantire che la detenzione sia utilizzata solo quando strettamente necessario, rispettando così i diritti umani e le garanzie processuali.
Certezza della pena e liberazione anticipata
Passando al secondo elemento del garantismo, la certezza della pena, il Ministro ha sottolineato che l’esecuzione delle pene è fondamentale per mantenere l’autorevolezza dello Stato. Nordio ha ribadito la sua contrarietà a forme di liberazione anticipata che non considerino il singolo caso, avvertendo che tali misure potrebbero essere interpretate come una debolezza dello Stato. Ha citato l’esperienza dell’indulto durante il governo Prodi, evidenziando che, nonostante un numero elevato di liberazioni, la popolazione carceraria è aumentata nel tempo.
L’importanza della certezza della pena è stata ribadita da Nordio, che ha chiaramente affermato che una giustizia efficace deve garantire che le sanzioni siano applicate in modo coerente e giusto, per evitare che il sistema penale venga percepito come inefficace.
Rieducazione e lavoro in carcere
Un altro punto centrale del discorso di Nordio è stato il concetto di rieducazione dei detenuti, in particolare per coloro che affrontano problemi di tossicodipendenza. Il Ministro ha affermato che i tossicodipendenti non devono essere considerati semplicemente come criminali da punire, ma come individui che necessitano di cure e supporto. Ha annunciato che il Governo sta lavorando per stabilire accordi con comunità terapeutiche certificate, affinché possano fornire assistenza ai detenuti.
Inoltre, Nordio ha evidenziato l’importanza del lavoro all’interno delle carceri, con un aumento dei laboratori che offrono opportunità lavorative ai detenuti. Ha citato esempi di laboratori che producono non solo panettoni, ma anche violini realizzati con legno di barche dei migranti e attività di odontoiatria e falegnameria. Queste iniziative non solo forniscono competenze utili, ma contribuiscono anche a preparare i detenuti per un reinserimento efficace nella società.
Riforma della giustizia e futuro del processo penale
Infine, Nordio ha accennato agli impegni futuri legati alla riforma della giustizia, in particolare riguardo alla separazione delle carriere. Ha dichiarato che, una volta conclusa questa fase, il Governo intende riformare il processo penale, ispirandosi ai principi del professor Giuliano Vassalli. L’obiettivo è sviluppare un nuovo codice di procedura penale che metta in risalto i valori del garantismo, assicurando che i diritti dei cittadini siano sempre rispettati.
