Il giornalista Enrico Varriale riceve una condanna di 7 mesi per minacce e lesioni alla ex compagna

Veronica Robinson

Dicembre 22, 2025

Il noto giornalista sportivo televisivo Enrico Varriale è stato recentemente condannato a sette mesi di reclusione con pena sospesa, oltre a dover versare una provvisionale di 2mila euro alla vittima, a causa di un reato di minacce e lesioni. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del tribunale penale di Piazzale Clodio, che ha riqualificato la condotta dell’ex giornalista della Rai come stalking. La denuncia è stata presentata da una sua ex compagna, che ha raccontato di un episodio in cui Varriale, al culmine di una lite, l’avrebbe schiaffeggiata.

Dettagli del processo

Il processo che ha portato alla condanna di Varriale si è svolto a Roma, con il giudice che ha esaminato le prove e le testimonianze presentate. I fatti contestati risalgono al 2021, periodo in cui l’ex compagna ha subito comportamenti ritenuti aggressivi e intimidatori da parte del giornalista. In un precedente procedimento, nel mese di giugno, il tribunale di Roma aveva già inflitto a Varriale una condanna di 10 mesi di reclusione per aver picchiato e perseguitato la stessa donna. Questo secondo caso ha evidenziato una continuità nelle condotte violente, portando alla decisione di riqualificare il reato inizialmente denunciato.

Le accuse e le testimonianze

Le accuse mosse contro Varriale non si limitano a un singolo episodio, ma si riferiscono a un contesto più ampio di violenza domestica. La testimonianza della vittima ha messo in luce un clima di paura e intimidazione, che ha costretto la donna a rivolgersi alle autorità. L’atteggiamento del giornalista, secondo quanto riportato, avrebbe generato un forte stato di ansia e disagio nella vittima, che ha trovato la forza di denunciare questi comportamenti. Il tribunale ha ritenuto fondamentale ascoltare la voce della vittima, considerando il suo racconto come una prova chiave nel processo.

Le implicazioni della condanna

La condanna di Varriale ha suscitato un ampio dibattito sull’importanza di affrontare seriamente le questioni di violenza domestica e stalking. Questo caso mette in evidenza la necessità di un sistema giuridico che protegga le vittime e punisca adeguatamente i trasgressori. La decisione del tribunale di applicare una pena sospesa, insieme alla provvisionale, rappresenta un tentativo di bilanciare la giustizia con la possibilità di riabilitazione per l’imputato. Tuttavia, la questione rimane delicata e complessa, con molte opinioni divergenti su come il sistema legale gestisca tali situazioni.

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