Programma “America First”: Trump ristruttura la diplomazia degli Stati Uniti e sostituisce quasi 30 ambasciatori

Rosita Ponti

Dicembre 22, 2025

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha avviato un’importante ristrutturazione della propria rappresentanza diplomatica, richiamando circa 30 diplomatici da posizioni di ambasciatore e altre cariche di alto livello. Questa manovra, che si inserisce nel contesto delle politiche “America First” promosse dal presidente Donald Trump, mira a garantire che le ambasciate statunitensi siano allineate con le priorità dell’attuale amministrazione.

Rimodulazione dei mandati diplomatici

La scorsa settimana, i capi missione di almeno 29 nazioni sono stati avvisati che i loro mandati termineranno a gennaio 2025. Tutti i diplomatici coinvolti in questo rimpasto avevano precedentemente assunto ruoli nell’amministrazione Biden, il che suggerisce un tentativo di ripristinare una coerenza ideologica nelle rappresentanze estere.

Giustificazione della ristrutturazione

Il Dipartimento di Stato ha scelto di non fornire dettagli specifici riguardo al numero esatto di ambasciatori interessati o ai nomi dei diplomatici coinvolti. Tuttavia, ha giustificato questa azione come una “procedura standard” che ogni amministrazione attua. In particolare, il Dipartimento ha sottolineato che l’ambasciatore funge da “rappresentante personale del presidente”, il quale ha il diritto di garantire che i rappresentanti in ogni paese sostengano il programma “America First”.

Africa: il continente maggiormente colpito

L’Africa risulta essere il continente più colpito da questo richiamo di diplomatici. Sono stati richiamati gli ambasciatori di 13 nazioni, tra cui Burundi, Camerun, Capo Verde, Gabon, Costa d’Avorio, Madagascar, Mauritius, Niger, Nigeria, Ruanda, Senegal, Somalia e Uganda. Questo cambiamento potrebbe riflettere un’attenzione particolare degli Stati Uniti verso la regione, con l’intento di riorientare le politiche diplomatiche e commerciali in un contesto globale sempre più competitivo.

Asia e altri continenti coinvolti

Anche l’Asia è interessata da questa ristrutturazione, con cambi di ambasciatore che coinvolgono sei paesi: Figi, Laos, Isole Marshall, Papua Nuova Guinea, Filippine e Vietnam. Questi cambiamenti indicano un possibile spostamento nelle priorità diplomatiche statunitensi, in un momento in cui le relazioni con le potenze asiatiche sono di cruciale importanza per la strategia globale degli Stati Uniti.

In aggiunta, il Dipartimento di Stato ha previsto interventi anche in Europa, Medio Oriente e altre regioni. In Europa, quattro paesi sono coinvolti: Armenia, Macedonia, Montenegro e Slovacchia. Nel Medio Oriente, i cambiamenti riguardano Algeria ed Egitto. Infine, in Asia meridionale e centrale, Nepal e Sri Lanka sono inclusi nel rimpasto, così come Guatemala e Suriname nell’emisfero occidentale. Questi spostamenti potrebbero segnare un nuovo capitolo nelle relazioni diplomatiche degli Stati Uniti, con l’obiettivo di rafforzare la presenza americana in aree strategiche.

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