Betlemme, la celebrazione di Pizzaballa: un invito alla pace e alla speranza. Continuano gli attacchi aerei su Gaza.

Veronica Robinson

Dicembre 25, 2025

Quattordici Paesi, tra cui l’Italia, hanno espresso una ferma condanna nei confronti dei recenti insediamenti israeliani in Cisgiordania. Il Ministro degli Esteri di Israele, Gideon Sa’ar, ha respinto le critiche sollevate da questi Stati, sottolineando che le richieste internazionali non limiteranno il diritto degli ebrei a vivere in quella che considerano la loro terra. La Knesset ha dato il primo via libera a una commissione d’inchiesta riguardante gli eventi del 7 ottobre, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rilasciato dichiarazioni sul ruolo di Israele nel Medio Oriente.

Netanyahu: “In Medio Oriente i cristiani prosperano solo in Israele”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato, nel suo messaggio di auguri per la vigilia di Natale, che Israele è “l’unico Paese del Medio Oriente in cui la comunità cristiana prospera”. In un video diffuso dal suo ufficio, ha affermato che in Israele i cristiani possono praticare la loro fede liberamente e senza restrizioni. Ha anche menzionato la distribuzione di alberi di Natale da parte del comune di Gerusalemme, contrapposta a un episodio di vandalismo avvenuto a Jenin, dove un albero di Natale è stato bruciato. La polizia palestinese ha arrestato tre sospetti in relazione a questo attacco. Netanyahu ha ribadito il supporto di Israele per i cristiani nella regione, sottolineando la crescita della popolazione cristiana in Israele rispetto al calo in altri Paesi come Iraq e Siria.

Sa’ar: “Chi contesta i nuovi insediamenti discrimina gli ebrei”

Il Ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha risposto mercoledì alla condanna di 14 Paesi, inclusa l’Italia, riguardo ai nuovi insediamenti in Cisgiordania. Sa’ar ha affermato che le pressioni internazionali non influenzeranno il diritto degli ebrei di abitare in Israele, definendo le richieste di limitazione come moralmente sbagliate e discriminanti. La dichiarazione è stata rilasciata in un comunicato citato dal Jerusalem Post, in seguito all’approvazione da parte del governo israeliano di 19 nuovi insediamenti, che ha suscitato la reazione di Stati come Belgio, Canada e Regno Unito.

A Betlemme la messa col card. Pizzaballa, torna la festa per le strade

Ieri sera, centinaia di fedeli si sono riuniti nella Chiesa della Natività a Betlemme per celebrare la messa di Natale, segnando un ritorno a festeggiamenti vivaci dopo un periodo di tensione a causa del conflitto a Gaza. La cerimonia è stata caratterizzata da sfilate e musica, mentre a Gaza persiste una fragile tregua. Durante l’omelia, il cardinale Pierbattista Pizzaballa ha parlato di pace e speranza, esprimendo solidarietà verso i palestinesi colpiti dalla guerra. Ha condiviso la sua esperienza di visita a Gaza, evidenziando la resilienza della popolazione nonostante le difficoltà.

Natale: messaggio di speranza e pace Pizzaballa a messa Betlemme

Il Natale di quest’anno ha portato un messaggio di speranza e pace a Betlemme, dove il cardinale Pizzaballa ha riflettuto sul significato del Natale in un contesto di conflitti. Ha sottolineato che Dio non attende momenti di pace per manifestarsi, ma è presente anche nelle situazioni più difficili. Il patriarca ha richiamato l’attenzione sulla necessità di costruire relazioni di pace che vadano oltre gli accordi politici. Betlemme ha visto il ritorno di pellegrini e turisti, mentre un grande albero di Natale è stato allestito nella piazza principale.

Il Ministro degli Esteri Sa’ar afferma che Israele respinge le critiche rivoltegli da 14 Paesi in merito agli insediamenti in Cisgiordania

Il Ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha ribadito il rifiuto di Israele alle critiche provenienti da 14 Paesi riguardo all’espansione degli insediamenti in Cisgiordania. Le affermazioni di Sa’ar, riportate dal Times of Israel, evidenziano la ferma opposizione alle pressioni internazionali, affermando che il diritto degli ebrei a vivere in Israele non può essere messo in discussione.

IDF, attacco aereo a Jannata contro agente di Hezbollah

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato di aver effettuato un attacco aereo nella città di Jannata, nel Libano meridionale, mirato a un agente di Hezbollah. Attualmente, non sono stati forniti ulteriori dettagli sull’operazione.

La Farnesina nomina Cavaliere di Gran Croce il patriarca di Gerusalemme Pizzaballa

In occasione del Natale, il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha comunicato al cardinale Pierbattista Pizzaballa il conferimento dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Stella d’Italia. Questo riconoscimento è stato attribuito per il lavoro del patriarca a favore della pace e della tutela della comunità cristiana in Terra Santa. Tajani ha espresso il desiderio di consegnare personalmente l’onorificenza in un prossimo incontro.

Quattordici Paesi, compresa l’Italia, condannano i nuovi insediamenti in Cisgiordania

In una nota congiunta, quattordici Paesi, tra cui Italia, Francia, Gran Bretagna, Canada e Giappone, hanno condannato l’approvazione da parte di Israele di nuovi insediamenti in Cisgiordania. La dichiarazione esprime chiaramente l’opposizione a qualsiasi forma di annessione e all’espansione delle politiche di insediamento, sottolineando l’importanza di una risoluzione pacifica della situazione.

Benjamin Netanyahu ha annunciato che le autorità spenderanno 110 miliardi di dollari in dieci anni per costruire “un’industria degli armamenti indipendente”

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato un investimento di 110 miliardi di dollari per sviluppare un’industria degli armamenti indipendente in Israele. Durante una cerimonia in una base aerea nel sud di Israele, ha evidenziato la necessità di ridurre la dipendenza da fornitori esterni, in particolare a seguito delle recenti tensioni regionali e conflitti.

Primo ok della Knesset alla commissione 7 ottobre, monta la protesta: “La verità è stata già abbastanza insabbiata”

La Knesset ha approvato il primo passo per la creazione di una commissione d’inchiesta sugli eventi del 7 ottobre, suscitando proteste tra i gruppi di attivisti e familiari degli ex ostaggi. Gli oppositori della legge sostengono che la commissione, controllata dal governo, non sarà in grado di fornire una vera indagine. Le manifestazioni continuano a crescere, con richieste di maggiore trasparenza e giustizia.

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