Honduras: l’imprenditore conservatore Nasry Asfoura trionfa alle elezioni presidenziali con il supporto di Donald Trump

Rosita Ponti

Dicembre 25, 2025

AgenPress. Il 26 novembre 2025, l’imprenditore conservatore Nasry Asfoura ha trionfato nelle elezioni presidenziali in Honduras, sostenuto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La sua vittoria segna un significativo cambiamento politico nel Paese, dopo quattro anni di governo del presidente di sinistra Xiomara Castro. Questo risultato riflette un trend crescente delle forze di destra in America Latina, un fenomeno già osservato in nazioni come Cile, Bolivia, Perù e Argentina.

Il nuovo presidente e il suo percorso

Nasry Asfoura, figlio di immigrati palestinesi, è atteso al suo insediamento ufficiale il 27 gennaio 2026. Ha ottenuto una vittoria di misura contro Salvador Nasralla, un noto presentatore televisivo e candidato di un altro partito di destra. Nasralla, che ha ricevuto il 39,53% dei voti, ha immediatamente contestato il risultato, chiedendo un riconteggio completo e denunciando presunti “furti” di voti. Asfoura ha conquistato il 40,1% dei consensi, mentre Rixi Moncada, candidata della fazione di sinistra legata al presidente uscente, si è fermata al 19,9%.

Reazioni internazionali e implicazioni economiche

Subito dopo la proclamazione della vittoria di Asfoura, Marco Rubio, capo della diplomazia statunitense, ha descritto il risultato come “chiaro” e “indiscutibile”. Ha esortato le parti coinvolte a rispettare i risultati e ha chiesto un “pacifico trasferimento di potere” nel Paese. Rubio ha anche evidenziato l’importanza di collaborare con la nuova amministrazione per affrontare questioni cruciali come l’immigrazione illegale e il rafforzamento delle relazioni economiche tra Stati Uniti e Honduras. Gli Stati Uniti rappresentano il principale partner commerciale dell’Honduras, con circa 2 milioni di immigrati honduregni che vivono negli Stati Uniti e le loro rimesse che costituiscono un terzo del PIL nazionale.

Le contestazioni e le irregolarità nel processo elettorale

Le elezioni non sono state prive di controversie. Solo un giorno prima del voto, Donald Trump aveva minacciato di ridurre gli aiuti all’Honduras se Asfoura non avesse vinto. Durante lo scrutinio, si sono verificate interruzioni a causa di problemi tecnici con la società incaricata della trasmissione dei risultati, alimentando sospetti di frode. Nasralla ha continuato a denunciare il “furto elettorale”, mentre Moncada e Castro hanno parlato di “falsificazione” dei risultati e di ingerenza da parte di Trump nel processo elettorale.

Il contesto sociale e la sfida della governance

Il nuovo presidente si troverà a governare un Honduras polarizzato e afflitto dalla violenza di bande e trafficanti. Due terzi della popolazione vive in condizioni di povertà, e il Paese è uno dei più colpiti dalla criminalità organizzata in America Latina. Sebbene il tasso di omicidi sia diminuito negli ultimi anni, rimane tra i più elevati della regione, con 27 omicidi ogni 100.000 abitanti, ben oltre la media globale. Gli osservatori elettorali dell’Organizzazione degli Stati Americani e dell’Unione Europea hanno riferito di non aver riscontrato irregolarità tali da compromettere il risultato finale del voto, ma le tensioni e le divisioni sociali rappresentano una sfida significativa per il futuro dell’Honduras.

×