Nella giornata del 25 dicembre 2025, la basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma ha accolto il tradizionale pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Questo evento ha visto la partecipazione di decine di persone, tra cui molti senza fissa dimora, anziani e famiglie in difficoltà, per un totale di circa 80.000 persone riunite in oltre un centinaio di città italiane e 250.000 in circa settanta paesi nel mondo.
Atmosfera di festa
Le tavole, splendidamente decorate, hanno creato un’atmosfera di festa, contraddistinta da sorrisi, abbracci e regali personalizzati, offrendo un momento di serenità a chi vive situazioni di vulnerabilità. Tra i partecipanti, si sono distinti i rifugiati provenienti da Gaza, accolti grazie ai corridoi umanitari. Questi individui, scampati a una delle crisi umanitarie più gravi degli ultimi anni, hanno trovato in questo evento un’occasione per sentirsi parte di una comunità.
Messaggio di unità
Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ha sottolineato l’importanza di questo incontro. “In questo Natale nessuno è anonimo, ma tutti sono conosciuti, in una famiglia che non dimentica nessuno. Per chi non ha voce e per chi non ha casa, ritrovarsi qui insieme rafforza la speranza ed è il messaggio di pace di cui oggi il mondo ha bisogno”, ha dichiarato durante il pranzo. Le sue parole hanno risuonato tra i commensali, creando un senso di unità e solidarietà.
Impegno sociale
Questo evento non rappresenta solo un momento di celebrazione, ma anche un forte richiamo alla responsabilità sociale e alla necessità di supportare le persone più vulnerabili. La Comunità di Sant’Egidio, attiva da decenni nel sociale, continua a dimostrare il proprio impegno nel fornire assistenza e sostegno a chi si trova in difficoltà, contribuendo così a costruire una società più giusta e accogliente.
