A Natale la gente attende due ore davanti a ‘Pane Quotidiano’ per cibo e giocattoli

Rosita Ponti

Dicembre 26, 2025

Claudio, coordinatore dei 30 volontari di ‘Pane Quotidiano’, una onlus laica e no profit, ha osservato un notevole incremento dell’afflusso di ospiti per il Natale 2025. “Ogni anno il 25 dicembre registriamo un aumento, ma quest’anno il numero è decisamente superiore al solito”, ha dichiarato. Secondo le stime, tra la sede di viale Toscana e quella di viale Monza, si prevede di superare i 5.000 passaggi. In viale Toscana, oltre l’angolo con via Castelbarco, circa quattrocento persone si sono messe in coda, formando un serpentone lungo quasi 350 metri. Questi individui, esposti al freddo, hanno atteso anche più di due ore per ricevere un sacchetto di generi alimentari e, per i più piccoli, un regalo che per molti di loro rappresentava l’unico dono di Natale.

Una realtà diversa di Milano

La lunga fila di persone in cerca di aiuto è un chiaro indicativo di una Milano che si discosta dall’immagine abitualmente proposta, quella della metropoli internazionale, della moda e del lusso. Michele, mentre distribuisce caramelle ai bambini, ha osservato: “Tutti immaginano una città piena di benessere, ma la realtà di Milano è anche questa. Ho rivisto ex colleghi e persone che conosco. Vivere qui è diventato impossibile per la gente comune. In coda ci sono stranieri, ma anche tantissimi italiani e pensionati”. Queste parole evidenziano un aspetto spesso trascurato della città, dove la crisi economica ha colpito duramente anche le fasce più vulnerabili della popolazione.

Il divario sociale a Milano

Luigi Rossi, presidente di ‘Pane Quotidiano’, ha messo in luce il paradosso di Milano, definita una capitale europea, ma anche “la città in cui il potere d’acquisto è calato più che altrove”. La città, pur essendo popolata da molte persone generose, vede un crescente numero di individui che faticano a sbarcare il lunario. “Milano è divisa a metà, tra poveri e ricchi, senza alcuna via di mezzo”, ha aggiunto Rossi. Domenico, mentre smista gli ospiti all’ingresso del centro, ha espresso la sua amarezza, invitando i politici a venire a vedere la fila e a riconoscere la realtà di chi vive in difficoltà: “Qui lo Stato non c’è”.

Un aiuto senza domande

Durante la distribuzione di pacchi, sacchetti e piccoli giochi, il motto dell’associazione risuona forte all’ingresso: “Sorella, fratello, nessuno qui ti domanderà chi sei, né perché hai bisogno, né quali sono le tue opinioni”. Questo approccio inclusivo sottolinea l’impegno di ‘Pane Quotidiano’ a fornire supporto senza giudizi, creando uno spazio sicuro per chi si trova in difficoltà. La solidarietà e l’umanità sono valori fondamentali che emergono in queste situazioni, dove le persone si uniscono per aiutarsi a vicenda, dimostrando che anche nei momenti più bui, la comunità può fare la differenza.

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