Firenze, il tribunale respinge la richiesta di utilizzare il seme del marito defunto

Rosita Ponti

Dicembre 26, 2025

La Corte d’Appello di Firenze ha preso una decisione significativa riguardo alle disposizioni testamentarie relative alla procreazione medicalmente assistita (PMA) post mortem. Il tribunale ha dichiarato tali disposizioni come nulle, sostenendo che sono “contrarie all’ordine pubblico”. In Italia, la PMA post mortem non è permessa, a meno che entrambi i partner siano in vita. Questa sentenza, emessa nel 2025, evidenzia il rischio che la donna possa ricevere il campione di liquido seminale per utilizzarlo in altri Paesi dove la PMA post mortem è legale, eludendo così la legislazione italiana.

Decisioni dei giudici e normative italiane

I giudici hanno sottolineato che non è accettabile considerare che la donna possa utilizzare il campione per scopi diversi, come la ricerca scientifica o come reliquia del defunto, senza un consenso esplicito e specifico da parte del defunto. Questa posizione della Corte d’Appello di Firenze riflette le attuali normative italiane riguardanti la PMA e il rispetto delle leggi statali in materia di procreazione assistita.

Dibattito etico e legale sulla PMA

La sentenza si inserisce in un contesto più ampio di dibattito etico e legale sulla PMA, evidenziando le differenze tra le legislazioni dei vari Paesi e le implicazioni delle decisioni dei tribunali in materia di diritti e disposizioni testamentarie. La questione della PMA post mortem continua a suscitare interrogativi e discussioni, sia in ambito legale che sociale, rendendo necessario un approfondimento delle normative vigenti e delle possibili evoluzioni future.

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