Il mistero di Bakken e l’aumento dei dubbi sulla maschera ipossica

Rosita Ponti

Dicembre 26, 2025

Le recenti discussioni si stanno focalizzando sull’impiego della “Elevation Training Mask”, un dispositivo non fornito, come comunicato dalla Federazione Norvegese, dal team di atleti. Questo strumento ha suscitato un notevole interesse per le sue potenzialità nel migliorare le prestazioni sportive.

Che cosa è la maschera ipossica

La maschera ipossica, conosciuta anche con l’acronimo ETM (Elevation Training Mask), è stata sviluppata per l’allenamento della respirazione in condizioni di alta quota. Questo dispositivo funziona limitando il flusso d’aria verso le vie respiratorie attraverso filtri speciali, creando una situazione di “soffocamento controllato” durante l’attività fisica. L’intento principale è quello di potenziare i muscoli respiratori, come il diaframma e i muscoli intercostali, contribuendo così ad aumentare la resistenza sia aerobica che anaerobica in situazioni di ipossia e ipercapnia, quest’ultima caratterizzata da un incremento dell’anidride carbonica nel sangue.

Utilizzo della maschera in diverse discipline

L’utilizzo della maschera si è rapidamente esteso oltre gli sport di alta montagna, trovando applicazione anche in discipline più comuni come il calcio, il rugby e, in particolare, le arti marziali miste (MMA). Gli atleti di queste discipline la utilizzano per i potenziali benefici che l’allenamento in condizioni di bassa pressione di ossigeno potrebbe portare. Infatti, si ritiene che l’uso della maschera possa favorire un aumento dell’ematocrito, della concentrazione di emoglobina e della velocità di trasporto dell’ossigeno nel sangue, migliorando così le prestazioni una volta tornati a condizioni normali.

Opinioni contrastanti sull’efficacia

Tuttavia, ci sono opinioni contrastanti riguardo ai reali vantaggi di questo strumento. Molti esperti mettono in discussione l’efficacia della maschera, sostenendo che non stimola la produzione di globuli rossi o di emoglobina come avviene durante un acclimatamento prolungato in alta montagna. Tra gli effetti collaterali più evidenti dell’uso dell’ETM si registrano l’incremento della frequenza cardiaca rispetto ai livelli normali durante l’attività fisica e una diminuzione dell’intensità dell’allenamento, a parità di sforzo.

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