La Cambogia ha denunciato la Thailandia per aver intensificato i bombardamenti nella mattinata del 15 gennaio 2025, nella provincia di Banteay Meanchey, situata nel nord-ovest del Paese. Questa escalation avviene in un contesto di trattative tra i due Stati, mirate a risolvere un conflitto che perdura da tempo, relativo a una disputa di confine. Il conflitto è riemerso circa un mese fa, nonostante un cessate il fuoco mediato dal presidente americano, Donald Trump, lo scorso ottobre. Secondo un comunicato ufficiale del Ministero della Difesa di Phnom Penh, “l’esercito thailandese ha schierato caccia F-16, che hanno lanciato almeno 40 bombe, intensificando i raid nell’area del villaggio di Chok Chey“.
Situazione al confine
Dall’altra parte, i media thailandesi hanno riportato che le forze cambogiane avrebbero condotto attacchi massicci durante la notte lungo il confine nella provincia di Sa Kaeo, nel sud-est della Thailandia, danneggiando diverse abitazioni a causa dei bombardamenti. Queste notizie evidenziano un quadro complesso, dove entrambe le parti si accusano reciprocamente di aggressione.
Colloqui di pace
Nella giornata di oggi, 15 gennaio, Cambogia e Thailandia hanno avviato un ciclo di colloqui della durata di quattro giorni, con l’obiettivo di porre fine ai combattimenti che hanno provocato gravi perdite umane e sfollamenti. I colloqui si stanno svolgendo presso un valico di frontiera nella provincia sud-orientale di Chanthaburi, in Thailandia. Funzionari cambogiani hanno confermato l’inizio di queste trattative, che rappresentano un tentativo cruciale per trovare una soluzione pacifica al conflitto.
Dialogo internazionale
Il primo ministro cambogiano, Hun Manet, ha comunicato oggi tramite Facebook di aver avuto una conversazione telefonica con il Segretario di Stato americano, Marco Rubio. Durante il colloquio, hanno discusso le modalità per garantire un cessate il fuoco duraturo lungo il confine tra Cambogia e Thailandia. Questo dialogo internazionale potrebbe rivelarsi essenziale per facilitare una risoluzione pacifica della crisi.
Tensioni storiche
La disputa di lunga data sulla demarcazione di un confine di 800 chilometri ha causato tensioni tra i due Paesi. Quest’anno, il conflitto si è intensificato, portando a circa 40 morti e 300.000 sfollati in cinque giorni di scontri avvenuti a luglio, prima che una tregua temporanea crollasse. La situazione attuale richiede un’attenzione urgente e un impegno sincero da entrambe le parti per ripristinare la pace e la stabilità nella regione.
