Il recente pranzo di Natale ha visto un significativo impegno da parte degli italiani, che secondo i dati forniti da Coldiretti, hanno investito ben 3 miliardi di euro per l’acquisto di cibi e bevande. Questa spesa riflette una chiara preferenza per la cucina tradizionale e per i prodotti di origine nazionale. L’analisi dell’associazione di categoria, effettuata nel mese di dicembre 2025, ha messo in evidenza come oltre il 91% della popolazione abbia scelto di festeggiare in casa propria o presso i propri cari, mentre una parte minore ha optato per ristoranti e agriturismi.
La spesa per il pranzo di Natale
La maggior parte delle famiglie ha scelto un menù ricco di ingredienti locali e a km zero, in parte grazie al riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. Coldiretti ha stimato che circa un miliardo di euro è stato speso per l’acquisto di pesce, carni e salumi. Inoltre, sono stati investiti 650 milioni di euro per spumante, vino e altre bevande, mentre 350 milioni di euro sono andati ai dolci, tra cui panettone e pandoro. Per ortaggi, conserve e frutta fresca e secca, la spesa ha raggiunto i 600 milioni di euro, con ulteriori 200 milioni di euro destinati a pasta e pane e la stessa cifra per formaggi e uova.
Il tempo trascorso ai fornelli
Secondo le rilevazioni, chi si è dedicato alla preparazione del pranzo di Natale ha speso in media 2,8 ore ai fornelli. Tuttavia, nel 9% dei casi, è stato scelto il cibo d’asporto o portato da altri. Il numero medio di persone a tavola è rimasto stabile, con otto commensali, in linea con gli anni precedenti. Gli agriturismi hanno registrato un notevole afflusso, con oltre 2 milioni di visitatori che hanno preferito trascorrere le festività natalizie in queste strutture, segnando un incremento del 5% rispetto all’anno passato, tra pasti e pernottamenti.
I prodotti più consumati durante le festivitÃ
Un’indagine condotta da Coldiretti/Ixè ha rivelato che i dolci occupano il primo posto nella classifica dei prodotti più consumati durante le festività natalizie, con il 47% delle famiglie che ha optato per la preparazione casalinga. I dolciumi sono stati scelti dal 70% degli intervistati, seguiti da frutta secca e spumante, entrambi al 53%. A seguire, il vino ha raggiunto il 42%, il pesce il 40% e la carne il 39%. I salumi hanno registrato una preferenza del 29%, mentre frutta e verdura e formaggi hanno mostrato incrementi più contenuti, rispettivamente al 24% e 23%. I superalcolici si sono attestati al 15%, con la birra al 7%.
Il pranzo di Natale del 2025 ha quindi confermato l’importanza delle tradizioni culinarie italiane, con una spesa significativa e una forte partecipazione da parte delle famiglie, sottolineando l’attenzione verso prodotti di qualità e locali.
