Siria: sei vittime e ventuno feriti a causa di un’esplosione in moschea a Homs

Veronica Robinson

Dicembre 26, 2025

È di almeno sei morti e ventuno feriti il bilancio dell’attentato che ha colpito una moschea nella città di Homs, in Siria, durante le preghiere del venerdì. Le autorità locali hanno confermato l’accaduto, avvenuto il 21 febbraio 2025, e le immagini diffuse dall’agenzia di stampa statale Sana mostrano scene drammatiche: tracce di sangue sui tappeti, fori nei muri e finestre distrutte, segni evidenti di un attacco violento.

Dettagli sull’attacco alla moschea

La moschea Imam Ali ibn Abi Talib, situata nel quartiere Wadi al-Dhahab, una zona a maggioranza alawita, è stata teatro di questo attacco. Secondo una fonte della sicurezza citata da Sana, le indagini preliminari hanno rivelato che all’interno della moschea erano stati collocati ordigni esplosivi. Le autorità siriane hanno avviato una caccia ai responsabili e, per garantire la sicurezza, è stato istituito un cordone attorno all’area della moschea.

Tensioni in Siria e contesto politico

Le tensioni in Siria sono aumentate negli ultimi tempi, alimentate da divisioni settarie, etniche e politiche che continuano a minare la stabilità del Paese. Nonostante una diminuzione dei combattimenti su larga scala, il clima di instabilità rimane palpabile. Dalla caduta del presidente Bashar Assad, avvenuta nel 2024, il Paese ha assistito a diverse ondate di scontri settari, principalmente a causa degli attacchi condotti dagli insorti del gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts), guidati dall’attuale presidente ad interim Ahmad al-Sharaa. Assad, appartenente alla setta alawita, ha trovato rifugio in Russia, mentre i membri della sua comunità hanno subito repressioni.

Scontri ad Aleppo e situazione attuale

In un contesto di crescente violenza, lunedì 19 febbraio 2025, sono scoppiati scontri tra le forze governative siriane e i combattenti curdi delle Forze Democratiche Siriane in alcuni quartieri misti della città di Aleppo. Questi scontri hanno costretto alla chiusura temporanea di scuole e istituzioni pubbliche, con molti civili costretti a rifugiarsi nelle loro abitazioni. A tarda sera, è stato annunciato un cessate il fuoco da entrambe le parti, un tentativo di avviare un processo di distensione in una situazione sempre più complessa.

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