Nel pomeriggio di oggi, 16 gennaio 2025, il Cratere di Nord-Est dell’Etna ha registrato un secondo episodio di fontane di lava, dopo un breve periodo di calma. Questo nuovo evento si è rivelato più intenso rispetto al precedente, dando vita a spettacolari bolle di lava che hanno proiettato frammenti incandescenti su tutto il cono vulcanico e oltre la sua base. L’attività eruttiva è durata circa 40 minuti, per poi ridursi a semplici emissioni di cenere.
Attività del cratere di nord-est
Il vulcanologo Boris Behncke, esperto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) di Catania, ha commentato l’evento, sottolineando l’importanza di questo fenomeno. “Alla fine ce l’ha fatta, questo vecchietto di cratere di Nord-Est, e ha fatto un po’ di fontane di lava, vere fontane di lava, quindi un parossismo, il suo primo dopo quasi 28 anni. Anzi, potrebbe farne ancora – il fenomeno è ancora in evoluzione”, ha dichiarato Behncke, originario di Francoforte sul Meno ma profondamente affezionato all’Etna. Il vulcanologo ha ricordato come, per molti anni, il cratere avesse mostrato solo una modesta attività, limitandosi a brontolii e occasionali eruzioni stromboliane.
Attività della bocca orientale
Parallelamente, la bocca apertasi sul fianco orientale del cratere Voragine continua a mostrare una modesta attività. Negli ultimi 15 anni, questa area ha registrato più di 100 parossismi, contribuendo a mantenere vivo l’interesse degli studiosi e degli appassionati di vulcanologia. Anche la Bocca Nuova ha partecipato a questo fenomeno, con un parossismo avvenuto il 10 novembre 2024, anche se invisibile a causa delle avverse condizioni meteorologiche.
Monitoraggio dell’attività vulcanica
Il monitoraggio dell’attività vulcanica dell’Etna, uno dei vulcani più attivi del mondo, resta una priorità per gli scienziati, che continuano a seguire con attenzione l’evoluzione dei fenomeni eruttivi, contribuendo così alla comprensione di questi eventi naturali e alla sicurezza delle popolazioni circostanti.