Laura Baccaro, esperta in criminologia e psicologia giuridica, ha costruito una carriera professionale che abbraccia vari ambiti della cura e della giustizia. La sua esperienza si estende a contesti complessi, dove ha assistito persone con disabilità, senza fissa dimora, pazienti psichiatrici e autori di reato. Questo background le ha conferito competenze solide nelle situazioni di maggiore vulnerabilità sociale e relazionale. Attualmente, Baccaro ricopre il ruolo di Direttrice scientifica della “Rivista Psicodinamica Criminale”, dirige un centro di intervento per uomini maltrattanti, noto come CUAV, e svolge la funzione di giudice onorario presso il Tribunale di Sorveglianza di Venezia. Inoltre, insegna come professoressa a contratto all’Università di Verona e ha realizzato corsi ECM sul sito di ebookecm.it.
Il percorso professionale di Laura Baccaro
La carriera di Laura Baccaro è iniziata spinta da una forte curiosità verso mondi diversi. Ha iniziato la sua attività in ospedale e successivamente ha operato nel settore socio-sanitario, cercando sempre di coniugare l’esperienza pratica con l’insegnamento accademico. La sua visione integra l’azione professionale con una riflessione profonda sulle esperienze vissute e studiate. Baccaro sottolinea l’importanza di non dare mai per scontato ciò che si conosce, invitando i professionisti a mantenere viva la curiosità e a impegnarsi in un continuo processo di apprendimento.
Con quasi quarant’anni di esperienza a contatto con pazienti di diverse aree, Baccaro ha osservato come le richieste, i bisogni e le problematiche siano cambiati nel tempo. Sottolinea l’importanza di avere strumenti adeguati per rispondere a queste trasformazioni, costruendo relazioni di cura che siano al passo con le esigenze dei pazienti. La sua carriera è quindi un esempio di come l’innovazione e la tradizione possano coesistere in un campo così cruciale.
Le sfide future per i professionisti sanitari
Secondo Baccaro, una delle sfide principali che i professionisti sanitari dovranno affrontare nei prossimi anni è la gestione del cambiamento continuo, che spesso porta a una frammentazione dell’animo umano. Le persone tendono a distaccarsi dai propri sentimenti e dalla loro interiorità, generando paura e aggressività nei rapporti interpersonali. Per gli psicologi, la sfida consiste nel creare relazioni autentiche che tengano conto di queste emozioni, senza pretendere di avere una soluzione salvifica.
Baccaro prevede un’evoluzione del settore sempre più orientata verso la medicalizzazione e la psichiatrizzazione, a scapito degli aspetti più umanistici e spirituali, che ritiene fondamentali. La sua preoccupazione è che il disagio umano venga interpretato esclusivamente attraverso categorie cliniche e protocolli standardizzati, riducendo l’esperienza soggettiva a sintomi da catalogare. La diminuzione del tempo dedicato all’ascolto e all’osservazione dei pazienti, causata dall’aziendalizzazione della sanità pubblica, rappresenta una grave perdita per la qualità della cura.
Un approccio umano alla cura
Baccaro insiste sull’importanza di mantenere uno spazio di ascolto e relazione autentica, dove il sintomo possa essere compreso nel suo significato più profondo. Crede fermamente che la sofferenza umana non possa essere ridotta a mera malattia, ma debba essere vista come un’espressione del bisogno di senso e appartenenza. L’auspicio di Baccaro è quello di trovare un equilibrio tra scienza e umanità, restituendo alla cura la sua dimensione integrale.
Rivolgendosi ai giovani professionisti, Baccaro consiglia di coltivare la curiosità e la sensibilità interpersonale, mantenendo un atteggiamento critico e apprendendo dai grandi pensatori e maestri. Alcuni autori che l’hanno influenzata includono Carl Gustav Jung, Carl Rogers e Martin Heidegger. Invita a non dimenticare l’importanza della narrativa e della poesia, strumenti che possono arricchire la comprensione dell’esperienza umana.
L’intervista si conclude con la consapevolezza che la cura deve rimanere centrata sulla relazione, anche in un contesto che tende alla standardizzazione. Baccaro lancia un invito a mantenere vivo il pensiero critico e a preservare uno spazio autentico di relazione, fondamentale per una cura che non perda mai di vista la Persona.
