Nove persone sono state arrestate con l’accusa di aver finanziato Hamas per un importo di sette milioni di euro. Le misure restrittive sono state adottate nell’ambito di un’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova. Oltre agli arresti, le azioni legali hanno interessato anche tre associazioni.
Le operazioni della polizia a genova
Il 12 dicembre 2025, gli agenti della DIGOS di Genova, insieme al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza e al Nucleo Speciale della Polizia Valutaria, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari. Queste misure hanno riguardato nove indagati, tutti destinatari della custodia in carcere, e tre associazioni. L’ordinanza è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Genova su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo.
Le indagini hanno portato alla luce operazioni di finanziamento che avrebbero contribuito in modo significativo alle attività illecite di Hamas. Si stima che il totale delle transazioni sospette ammonti a circa sette milioni di euro, effettuate attraverso bonifici bancari e altre modalità , coinvolgendo associazioni con sede all’estero in favore di entità collegate a Hamas, attive a Gaza, nei Territori Palestinesi e in Israele, tutte dichiarate illegali dallo Stato di Israele.
Il sostegno finanziario ha incluso anche il supporto ai familiari di individui coinvolti in atti terroristici contro civili e ai parenti di detenuti per reati di terrorismo. Questo aiuto ha potenziato la motivazione di molti membri di Hamas a seguire la strategia terroristica dell’organizzazione, inclusi atti di terrorismo suicida.
Origine e sviluppo dell’indagine
L’inchiesta è stata avviata dopo l’attacco terroristico attribuito a Hamas, grazie all’input della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Le indagini sono state stimolate da una serie di segnalazioni riguardanti operazioni finanziarie sospette, risalenti a prima del 7 ottobre 2023. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, circa il 71% dei fondi raccolti, presentati come aiuti umanitari per la popolazione palestinese, sarebbe stato dirottato per finanziare direttamente Hamas o associazioni collegate.
La somma stimata di 7.288.248,15 euro, se confermata, rappresenterebbe fondi sottratti alla popolazione di Gaza, utilizzati per sostenere le attività terroristiche. Gli indagati sono accusati di associazione con finalità di terrorismo, anche internazionale, ai sensi dell’articolo 270-bis del codice penale.
Le indagini hanno rivelato che il finanziamento delle attività terroristiche è avvenuto attraverso diverse associazioni, tra cui l’Associazione Benefica di Solidarietà col Popolo Palestinese (A.B.S.P.P.), fondata a Genova l’11 maggio 1994, e l’A.B.S.P.P. O.D.V., costituita il 3 luglio 2003, con legale rappresentante Hannoun Mohammad Mahmoud Ahmad. Un’altra associazione coinvolta è la Cupola d’Oro, con sede a Milano, fondata il 1 dicembre 2023, guidata da Abu Deiah Khalil.
