Via libera del Senato alla riforma della Corte dei Conti: limiti alla responsabilità erariale e delega al Governo

Veronica Robinson

Dicembre 27, 2025

Con un esito di 93 voti favorevoli, 51 contrari e 5 astenuti, il Senato ha ratificato in via definitiva il disegno di legge che regola le funzioni di controllo e consultive della Corte dei conti e la responsabilità per danno erariale. Il provvedimento, già approvato dalla Camera nel mese di aprile 2025, si trasforma in legge senza modifiche, completando un percorso legislativo che il Governo e la maggioranza hanno presentato come un passo verso una maggiore razionalizzazione e efficienza dell’azione amministrativa.

Il disegno di legge porta la firma di Tommaso Foti, ex capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, e introduce due elementi fondamentali: un nuovo assetto della responsabilità amministrativo-contabile e una delega al Governo per riorganizzare le funzioni della magistratura contabile.

Il limite alla responsabilità erariale

Uno degli aspetti più controversi del provvedimento riguarda la responsabilità per danno erariale. La legge stabilisce un limite quantitativo ai danni risarcibili, specificando che la Corte dei conti, salvo nei casi di dolo o illecito arricchimento, può ridurre il danno imponendo un risarcimento non superiore al 30% del danno accertato. È previsto anche un ulteriore limite: l’importo non può superare il doppio della retribuzione lorda del soggetto responsabile.

Durante il dibattito in Aula, la maggioranza ha sostenuto l’importanza di introdurre il principio secondo cui la buona fede degli amministratori politici è presunta fino a prova contraria. Questo obiettivo mira a ridurre quella che viene definita la “paura della firma”, incoraggiando decisioni più rapide nella gestione della cosa pubblica.

Il nuovo regime di responsabilità si applica anche ai procedimenti e ai giudizi pendenti alla data di entrata in vigore della legge, a condizione che non siano già stati definiti con sentenza passata in giudicato.

La delega per il riordino della Corte dei conti

Il Parlamento ha conferito al Governo una delega legislativa per adottare decreti volti alla riorganizzazione e al riordino delle funzioni della Corte dei conti. Secondo quanto riportato nel dossier del Servizio studi di Montecitorio, questa delega è destinata a migliorare ulteriormente l’efficienza delle funzioni di controllo e consultive, e a rivedere la normativa riguardante i rimborsi delle spese legali sostenute dai dipendenti pubblici nei procedimenti per responsabilità amministrativa.

Interventi sul Pnrr e sanzioni per ritardi

Il disegno di legge si occupa anche dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale complementare (Pnc). Sono previste sanzioni pecuniarie per i responsabili di ritardi superiori al 10% rispetto ai tempi stabiliti per la conclusione dei procedimenti connessi al Pnrr-Pnc, rafforzando così il legame tra responsabilità amministrativa e rispetto delle scadenze europee.

Le reazioni alla riforma

La riforma ha generato un acceso dibattito politico e istituzionale. Mentre la maggioranza la considera uno strumento per rendere più efficiente la pubblica amministrazione e sostenere l’azione dei decisori pubblici, le opposizioni esprimono preoccupazioni riguardo a un possibile indebolimento della tutela dell’erario e sull’impatto del limite risarcitorio sull’effettività delle responsabilità.

Con l’approvazione definitiva del Senato, il provvedimento entra in vigore, mentre l’attenzione si concentra sui decreti legislativi attuativi che definiranno nel dettaglio il nuovo assetto della Corte dei conti e verificheranno, nella pratica, l’equilibrio tra le esigenze di efficienza amministrativa e la salvaguardia delle finanze pubbliche.

Le dichiarazioni di Mantovano

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha risposto alle critiche delle opposizioni, affermando che non esiste unanimità di dissenso tra i giudici contabili. Ha sottolineato che diversi di loro hanno mostrato favore verso la riforma, in particolare per le modifiche apportate durante il passaggio alla Camera. Mantovano ha precisato che l’iter di questa riforma è iniziato circa due anni fa e che legare il provvedimento alle recenti decisioni sulla Corte dei conti riguardanti il Ponte sullo Stretto è una forzatura. La Corte aveva infatti bocciato il progetto, ritenendolo incompatibile con le normative europee e incerto sui costi.

×