Corte dei Conti: analisi approfondita sulla riforma con nuovi controlli e “scudo erariale”

Veronica Robinson

Dicembre 28, 2025

La recente riforma dei poteri dei magistrati contabili, approvata nel 2025, segna un cambiamento significativo nel panorama della gestione delle finanze pubbliche in Italia. Questa riforma non solo amplia le competenze dei magistrati, ma introduce anche nuove modalità di controllo sui progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Estensione dei poteri dei magistrati contabili

I magistrati contabili, ora, possono esprimere pareri preventivi su una gamma più ampia di progetti, inclusi quelli legati al PNRR. Questo nuovo approccio mira a garantire una maggiore trasparenza e responsabilità nella spesa pubblica. Tuttavia, la riforma introduce anche un sistema di controllo “su richiesta”, che consente agli amministratori pubblici di sottoporre specifici progetti alla Corte per un parere. Una volta ricevuta la richiesta, la Corte avrà un termine di appena 30 giorni per fornire una risposta. Se questo termine scade senza un parere espresso, si attiverà un silenzio assenso, liberando l’amministratore da ogni responsabilità legata al progetto.

Limiti ai risarcimenti e scadenza della prescrizione

Un’altra novità importante è l’introduzione di un “doppio tetto ai risarcimenti” per gli amministratori condannati per danno erariale. In pratica, il risarcimento non potrà superare il 30% del danno accertato o, in ogni caso, il valore di due stipendi annui. Inoltre, il diritto al risarcimento sarà prescritto automaticamente dopo cinque anni. Questa misura mira a tutelare gli amministratori da richieste di risarcimento eccessive, rendendo il sistema più sostenibile e meno intimidatorio.

Responsabilità degli amministratori e scudo di buona fede

La riforma introduce anche un contestato “scudo” per gli amministratori eletti, limitando la responsabilità erariale ai soli casi di dolo o di elusione di pareri negativi. Se gli atti contestati sono stati adottati con il consenso degli uffici tecnici, prevarrà il principio di buona fede. Questa modifica ha come obiettivo principale quello di incentivare l’efficienza nella pubblica amministrazione, eliminando la cosiddetta “paura della firma”, che ha portato molti sindaci, governatori e dirigenti ministeriali a esitare nell’assumere decisioni per timore di conseguenze legali.

Le critiche della magistratura

Tuttavia, non mancano le critiche riguardo a questa riforma. L’Associazione dei Magistrati della Corte ha espresso preoccupazione per il rischio di un ingolfamento dell’esame preventivo. Il presidente Donato Centrone ha avvertito che, con l’attuazione della riforma, il numero di atti da esaminare potrebbe raddoppiare, passando da 30.000 a oltre 60.000 in un breve lasso di tempo. Questa situazione potrebbe mettere a dura prova le risorse della Corte e compromettere l’efficacia del controllo sulla spesa pubblica.

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