Il 29 dicembre 2025, il Senato della Repubblica Italiana ha dato il via libera definitivo alla riforma della Corte dei Conti, un provvedimento che ha sollevato un acceso dibattito tra le diverse forze politiche del Paese. Mentre il governo cerca di contenere le polemiche, le opposizioni parlano di un “golpe” parlamentare che segna la fine dell’anno.
La posizione del governo e della maggioranza
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha espresso la volontà di rassicurare la magistratura contabile, negando l’idea di una “vendetta” politica e aprendo la strada a una riorganizzazione complessiva della Corte. La maggioranza ha accolto con entusiasmo l’approvazione della riforma: Maurizio Lupi ha evidenziato la conclusione della “paura della firma”, mentre i rappresentanti di Lega e Forza Italia hanno descritto il risultato come una vittoria del buon senso, contribuendo a un Paese più moderno. Anche Fratelli d’Italia ha rivendicato il provvedimento come una conquista storica del proprio partito, sottolineando l’importanza della riforma per il futuro dell’Italia.
Le dure critiche delle opposizioni
La reazione delle forze di opposizione è stata diametralmente opposta. Il cosiddetto “campo largo”, composto da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, ha interpretato la riforma come una ritorsione dopo il parere negativo della Corte riguardo al Ponte sullo Stretto. Il Movimento 5 Stelle ha accusato il governo di voler garantire impunità , mentre Alleanza Verdi e Sinistra ha definito la manovra un “golpe di fine anno” orchestrato da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Italia Viva, pur astenendosi dal voto, ha etichettato il provvedimento come sciatto e privo di un adeguato confronto politico, evidenziando la mancanza di dialogo tra le parti.
Manovra: corsa contro il tempo alla Camera
In parallelo alla riforma della Corte dei Conti, continua l’iter della Legge di Bilancio. La Commissione Bilancio della Camera ha dichiarato ammissibili 949 emendamenti presentati dalle opposizioni, ma i tempi per la discussione sono estremamente ristretti. Il testo della legge è atteso in Aula nelle prossime ore per il voto di fiducia, con l’obiettivo di ottenere l’approvazione finale entro la mattinata di martedì 30 dicembre. L’esecutivo mira a blindare la manovra prima della fine dell’anno, evitando così l’esercizio provvisorio e garantendo la continuità delle politiche economiche.
