Oltre un milione di euro in contante, opuscoli, una bandiera di Hamas e canti corali islamici celebrativi del gruppo terroristico palestinese sono stati rinvenuti nel corso di un’importante operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova. Questa operazione, denominata Domino, ha portato all’esecuzione di 17 perquisizioni personali e locali in diverse città italiane, culminando con nove arresti. Le perquisizioni hanno coinvolto le sedi dell’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP) a Genova, Milano e Roma, e hanno interessato anche Torino, Bologna, Bergamo, Firenze, Monza Brianza, Lodi e Sassuolo.
Dettagli dell’operazione
L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo di Roma, in collaborazione con la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza. Gli agenti hanno proseguito le attività fino a tarda sera del 27 dicembre 2025, raccogliendo elementi che hanno confermato il quadro indiziario necessario per l’emissione delle misure cautelari. La Procura di Genova ha sottolineato che le perquisizioni hanno rivelato un ammontare complessivo di circa 1.080.000 euro in contante, rinvenuto non solo nelle sedi dell’ABSPP, ma anche in abitazioni private. In un caso, circa 560.000 euro erano nascosti in un vano ricavato in un garage a Sassuolo. Sono stati sequestrati anche computer e dispositivi elettronici, alcuni dei quali occultati in una parete in un alloggio in provincia di Lodi.
Materiale compromettente e indagati
Durante le perquisizioni, gli agenti hanno trovato una bandiera di Hamas nell’abitazione di uno degli indagati, insieme a vari opuscoli e una chiavetta USB contenente canti corali islamici a sostegno del gruppo terroristico. Tra gli arrestati spicca Hannoun Mohammad, presidente dell’Associazione Palestinesi in Italia, per il quale è stato evidenziato un concreto rischio di fuga. La giudice per le indagini preliminari, Silvia Carpanini, ha evidenziato come Hannoun avesse manifestato l’intenzione di trasferirsi in Turchia per aprire un nuovo ufficio per l’associazione. Le intercettazioni hanno rivelato che la partenza era programmata per il giorno precedente.
Misure cautelari e accuse
Le forze di polizia hanno eseguito misure cautelari, tra cui la custodia in carcere per i nove indagati e il sequestro di beni per un valore complessivo superiore a otto milioni di euro. Gli indagati sono accusati di associazione con finalità di terrorismo. Le indagini hanno rivelato operazioni di finanziamento attraverso triangolazioni bancarie in favore di associazioni legate a Hamas. Questi fondi avrebbero sostenuto anche le famiglie di individui coinvolti in atti terroristici contro civili. La Procura ha sottolineato come gli indagati abbiano continuato la loro attività nonostante le restrizioni, utilizzando metodi per eludere i controlli.
Il profilo degli arrestati
Tra gli arrestati, Mohamed Hannoun, 63 anni, architetto di professione, è accusato di essere un finanziatore di Hamas. La sua associazione, fondata nel 1994, è stata inserita nella lista nera del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti nel 2023. Altri indagati includono membri del comparto estero di Hamas e persone che hanno operato a stretto contatto con Hannoun. L’indagine è iniziata a seguito di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, che hanno rivelato come una parte significativa dei fondi raccolti per finalità umanitarie fosse stata dirottata a favore di Hamas.
Reazioni e commenti
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha elogiato l’efficacia delle forze di polizia italiane, definendo l’operazione un importante passo nella lotta contro il terrorismo. Dall’altra parte, rappresentanti della comunità palestinese in Italia, come Shukri Hroub dell’Unione Democratica Arabo Palestinese, hanno denunciato gli arresti, sostenendo che siano ordini provenienti da Israele. Hroub ha affermato che gli arrestati stavano semplicemente cercando di supportare i palestinesi e ha criticato la reazione del governo italiano.
Le indagini continuano, mentre il panorama della sicurezza nazionale si fa sempre più complesso di fronte a minacce di matrice terroristica.
