Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha recentemente rilasciato un’intervista all’agenzia TASS in cui ha discusso vari temi di rilevanza internazionale. Tra i punti salienti, Lavrov ha affrontato il ruolo degli Stati Uniti nella risoluzione della crisi ucraina nel 2025 e l’attuale situazione geopolitica.
Il ruolo degli Stati Uniti nella crisi ucraina
Secondo Lavrov, gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, hanno svolto un ruolo attivo nel cercare di risolvere la questione ucraina, avviando numerosi colloqui e proponendo piani di pace. Tuttavia, il ministro ha messo in dubbio l’efficacia di questi sforzi, chiedendosi se abbiano realmente avvicinato la pace. Lavrov ha anche sollevato interrogativi riguardo agli ostacoli che impediscono un accordo duraturo, citando la mancanza di volontà del regime di Vladimir Zelensky e dei suoi sostenitori europei di impegnarsi in negoziati costruttivi. Ha descritto la situazione sul campo come una continua escalation, con l’esercito russo che mantiene l’iniziativa mentre Kiev cerca di modificare gli equilibri.
Il ministro ha sottolineato come quasi tutti i paesi europei, senza eccezioni significative, continuino a supportare il governo di Kiev con armi e finanziamenti, sperando in un crollo dell’economia russa a causa delle sanzioni. Lavrov ha evidenziato che, dopo l’insediamento di una nuova amministrazione negli Stati Uniti, l’Unione Europea è diventata un ostacolo significativo per la pace, rivelando le loro intenzioni di combattere militarmente contro la Russia.
La strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti
Lavrov ha commentato la recente revisione della Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, la quale non considera più la Russia una minaccia immediata, ma piuttosto un potenziale partner in materia di sicurezza strategica. Secondo il ministro, questo cambiamento riflette un tentativo da parte di Washington di riconsiderare la propria posizione internazionale. Tuttavia, ha avvertito che le azioni degli Stati Uniti devono essere coerenti con i principi esposti nella strategia.
Il ministro ha notato che la strategia non invita a una politica di contenimento nei confronti della Russia, suggerendo un possibile allentamento delle tensioni tra Mosca e Washington. Lavrov ha affermato che alcune idee contenute nel documento potrebbero favorire il dialogo tra i due paesi, ma le decisioni finali della Russia dipenderanno dall’operato dell’amministrazione statunitense.
Le relazioni tra Europa e Russia
Lavrov ha anche commentato le dichiarazioni del Primo Ministro ungherese, Viktor Orbán, riguardo alla preparazione dell’Unione Europea per un conflitto con la Russia entro il 2030. Ha descritto l’atteggiamento dell’UE come un tentativo di smantellare i meccanismi di cooperazione con la Russia, iniziato nel 2014. Il ministro ha rilevato che i leader europei hanno fomentato sentimenti anti-russi, ignorando il fatto che la Russia non ha mai intrapreso azioni ostili contro i suoi vicini.
Lavrov ha avvertito che l’Europa sta investendo capitali politici per infliggere una sconfitta strategica alla Russia, mettendo a rischio non solo gli ucraini, ma anche i propri cittadini. Ha sottolineato che qualsiasi tentativo di attacco alla Russia sarebbe considerato un atto legittimo di difesa.
Situazione in Medio Oriente e conflitti regionali
Riguardo agli sviluppi in Medio Oriente, Lavrov ha condannato l’aggressione di Israele contro l’Iran, avvenuta nel 2025, e ha espresso preoccupazione per le dichiarazioni israeliane che minacciano l’uso della forza contro Teheran. Ha descritto queste azioni come in contrasto con gli standard internazionali e ha criticato i paesi europei per aver alimentato le tensioni nella regione.
Il ministro ha anche menzionato la situazione nella Striscia di Gaza, evidenziando la fragilità del cessate il fuoco e le difficoltà nell’invio di aiuti umanitari. Ha ribadito l’impegno della Russia per una soluzione giusta del conflitto israelo-palestinese, sottolineando l’importanza di un accordo che riconosca i diritti dei palestinesi e garantisca la coesistenza pacifica con Israele.
Le tensioni tra Giappone e Cina
Infine, Lavrov ha affrontato le crescenti tensioni tra Giappone e Cina, in particolare riguardo alla situazione di Taiwan. Ha sottolineato che Taiwan è utilizzata come strumento di deterrenza contro la Repubblica Popolare Cinese e ha ribadito la posizione della Russia, che riconosce Taiwan come parte integrante della Cina. Lavrov ha avvertito che qualsiasi escalation nella regione deve essere affrontata con cautela e che la Russia sostiene la sovranità e l’integrità territoriale della Cina.
Il ministro ha concluso esprimendo preoccupazione per la crescente militarizzazione del Giappone, sottolineando che tale approccio potrebbe avere effetti destabilizzanti sulla regione.
