Oggi, 28 dicembre 2025, i cittadini del Kosovo si recano alle urne per le elezioni parlamentari anticipate, che si svolgono dalle 7 alle 19. Questa consultazione è stata indetta a causa dell’impossibilità di formare un nuovo governo dopo le elezioni del 9 febbraio 2025. In quell’occasione, il partito di sinistra nazionalista Vetevendosje (Autodeterminazione), guidato dal premier Albin Kurti, ha ottenuto la maggioranza relativa, ma non è riuscito a raggiungere il quorum necessario per governare, rimanendo così isolato nella ricerca di alleati.
Le previsioni per il voto odierno indicano un possibile ripetersi della situazione di stallo. Vetevendosje è attualmente dato come favorito con un 40% delle preferenze, mentre gli altri partiti di opposizione sono nettamente distanziati. Il Partito Democratico del Kosovo (PDK) è accreditato di circa il 19%, la Lega Democratica del Kosovo (LDK) al 17% e l’Alleanza per il Futuro del Kosovo (AAK) all’8%. Queste formazioni, di orientamento moderato e di centrodestra, hanno espresso critiche nei confronti della gestione di Kurti, accusandolo di aver danneggiato l’immagine internazionale del Kosovo e di non aver affrontato adeguatamente le problematiche legate alla comunità serba locale.
Per quanto riguarda la rappresentanza della comunità serba, il partito Srpska Lista (SL) risulta il più forte, garantendosi di diritto 10 seggi. Questo partito, che mantiene legami stretti con la leadership di Belgrado, è considerato il favorito tra le forze politiche serbe. Il suo leader, Zlatan Elek, ha già esercitato il suo diritto di voto nel settore nord di Kosovska Mitrovica, una città divisa tra la comunità serba e quella albanese. Gli oltre 2 milioni di elettori del Kosovo possono esprimere il loro voto in più di 2.600 seggi distribuiti su tutto il territorio, mentre i membri della diaspora hanno avuto la possibilità di votare per corrispondenza nei giorni precedenti. Circa il 20% degli elettori, tuttavia, rimane indeciso.
Monitoraggio delle elezioni
Quasi 20.000 osservatori, sia nazionali che internazionali, sono stati mobilitati per monitorare questo importante evento democratico, che rappresenta la settima tornata elettorale dall’indipendenza del Kosovo. Questo processo avviene in un contesto di tensioni crescenti con la Serbia, che si sono intensificate a partire dal 2021, e di conflitti tra Kurti e i suoi principali alleati, ovvero l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Le istituzioni europee e statunitensi hanno espresso preoccupazione per la politica intransigente di Kurti, ritenuta responsabile dell’aumento delle tensioni con la minoranza serba. Inoltre, Kurti è stato criticato per non aver realizzato l’organizzazione di comuni serbi con un certo grado di autonomia, come promesso.
L’Unione Europea si aspetta che il nuovo governo sia disposto a riprendere i colloqui di normalizzazione con Belgrado, un passo fondamentale per il futuro di entrambe le nazioni nel processo di integrazione europea. Nel 2023, la Commissione Europea aveva imposto sanzioni diplomatiche e congelato i fondi destinati al Kosovo, ma recentemente la presidente Ursula von der Leyen ha annunciato che gli aiuti riprenderanno, sottolineando l’importanza di un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte.
