Il governo italiano autorizza l’invio di ulteriori armi a Kiev

Rosita Ponti

Dicembre 29, 2025

Il Consiglio dei ministri, riunitosi a Roma il 12 febbraio 2025, ha approvato il decreto legge che prevede la proroga dell’autorizzazione per la cessione di mezzi ed equipaggiamenti militari all’Ucraina. Il provvedimento include anche il rinnovo dei permessi di soggiorno per i cittadini ucraini e misure per garantire la sicurezza dei giornalisti freelance. Durante la mattinata, si sono diffuse voci riguardo alla possibile rimozione del termine “militari” dal titolo del decreto, sebbene ciò non riguardasse il contenuto e il significato del documento.

Pressioni politiche sulla questione

La Lega, partito di governo, aveva esercitato pressioni in merito, come confermato dal senatore Claudio Borghi, che ha espresso il proprio entusiasmo sui social media quando sembrava che l’aggettivo “militari” fosse stato effettivamente eliminato. Tuttavia, così non è stato, e questo ha fornito l’opportunità alle opposizioni di criticare l’operato della maggioranza.

Critiche e commenti

Tra i critici, il senatore Osvaldo Napoli di Azione ha usato toni sarcastici per commentare la situazione. “Per accontentare Salvini si sarebbe dovuto omettere quell’aggettivo dal titolo, salvo confermarlo nel testo”, ha dichiarato Napoli, mettendo in discussione la coesione della maggioranza. “Con una simile maggioranza, coesa solo nella fantasia dei suoi protagonisti, quanto potrà ancora tenere la linea dell’Italia sull’Ucraina? Si coprono di ridicolo, tutti: Salvini, Meloni e Tajani“, ha aggiunto. Napoli ha anche invitato il Partito Democratico a votare a favore della conversione del decreto, suggerendo che ciò potrebbe ridurre il potere politico di Salvini.

Dibattiti sulla politica estera

La questione della fornitura di armamenti all’Ucraina continua a suscitare dibattiti accesi all’interno del panorama politico italiano, evidenziando le tensioni tra le diverse forze politiche e le differenti visioni sulla politica estera del paese.

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