Influenza e virus respiratori: un milione di contagi in una settimana

Rosita Ponti

Dicembre 29, 2025

Nella settimana compresa tra il 15 e il 21 dicembre 2025, l’Italia ha registrato circa 950mila nuovi casi di infezioni respiratorie acute, attribuibili a vari virus, tra cui quello dell’influenza. L’incidenza di tali infezioni è stata calcolata in 17,1 casi ogni 1.000 assistiti, un incremento rispetto ai 14,7 casi della settimana precedente, come previsto per questo periodo dell’anno. L’aumento ha interessato tutte le fasce di età, ma ha colpito in particolare i bambini sotto i cinque anni, con un’incidenza di circa 50 casi per 1.000 assistiti. Dall’inizio della sorveglianza, si stima che il numero totale di casi abbia raggiunto circa 5,8 milioni.

Accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni

I dati relativi agli accessi al pronto soccorso, provenienti da diverse regioni italiane, tra cui Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo e Sicilia, aggiornati alla 50ª settimana del 2025 (8-14 dicembre), mostrano un incremento sia degli accessi che delle ospedalizzazioni per sindromi respiratorie rispetto alla medesima settimana della stagione precedente. Queste informazioni sono state diffuse nel rapporto della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Prospettive per il futuro

Anna Teresa Palamara, direttrice del dipartimento di malattie infettive dell’ISS, ha commentato la situazione attuale, affermando che i dati indicano un avvicinamento al picco dei casi che, secondo le previsioni, si verificherà nelle prossime settimane. “Ci aspettiamo una circolazione sostenuta dei virus respiratori, come è consuetudine per questo periodo dell’anno”, ha dichiarato Palamara. Tuttavia, ha sottolineato che l’aumento dei casi comporta anche un incremento degli accessi al pronto soccorso e delle ospedalizzazioni, in particolare per le persone più anziane, un fenomeno già segnalato da alcune regioni.

La situazione attuale richiede quindi un’attenzione particolare, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione, mentre le autorità sanitarie continuano a monitorare l’andamento delle infezioni respiratorie.

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