Influenza: la variante K colpisce duramente l’Italia, il picco è imminente

Veronica Robinson

Dicembre 29, 2025

Nell’ultima settimana, l’incidenza delle infezioni respiratorie acute ha mostrato un incremento significativo in Italia. Questa informazione è emersa dal rapporto della sorveglianza RespiVirNet, pubblicato il 21 dicembre 2025 dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Durante il periodo dal 15 al 21 dicembre, l’incidenza ha raggiunto i 17,1 casi per 1.000 assistiti, in aumento rispetto ai 14,7 casi della settimana precedente. Si stima che ci siano stati circa 950.000 nuovi casi, portando il totale dall’inizio della sorveglianza a circa 5,8 milioni.

Incidenza nelle diverse fasce di età

L’analisi dei dati ha evidenziato che la fascia di età più colpita è quella dei bambini di età compresa tra 0 e 4 anni, con un’incidenza di circa 50 casi per 1.000 assistiti. La dottoressa Anna Teresa Palamara, direttrice del dipartimento di Malattie infettive dell’Iss, ha commentato che i dati indicano un avvicinamento al picco di casi, previsto nelle prossime settimane. Questo periodo è caratterizzato da una circolazione attiva dei virus respiratori, come è consueto durante l’inverno.

Palamara ha anche messo in guardia riguardo all’aumento degli accessi ai pronto soccorsi e delle ospedalizzazioni, soprattutto tra le persone anziane. Le festività e gli incontri sociali tipici di questo periodo possono favorire la trasmissione dei virus. Ha raccomandato di adottare semplici precauzioni, come l’areazione degli ambienti, il lavaggio delle mani e il rispetto dell’etichetta respiratoria, per ridurre il rischio di contagio. Questi suggerimenti sono stati anche inclusi nelle FAQ sull’influenza e altri virus respiratori pubblicate dallo stesso Iss.

Situazione influenzale in Italia

Nella settimana in esame, il tasso di positività per l’influenza ha mostrato valori elevati, con il 31,5% nella comunità e il 46,2% nel flusso ospedaliero, rispetto al 36% e 40,4% della settimana precedente. Analizzando i virus influenzali, emerge che il virus A(H3N2) rappresenta la maggioranza rispetto al virus A(H1N1)pdm09. Attualmente, non sono stati registrati campioni positivi per l’influenza di tipo A “non sottotipizzabile”, il che potrebbe indicare una circolazione di ceppi aviari. Le analisi di sequenziamento hanno rivelato che il subclade K del virus A H3N2 è predominante in Italia, mentre i ceppi H1N1 pdm09 appartengono tutti al subclade D.3.1.

Le regioni con un’intensità molto alta di virus includono Veneto, provincia di Bolzano, Marche e Campania, seguite da Sicilia, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio e Abruzzo con un’intensità alta. La Val d’Aosta, Lombardia, Toscana e Puglia mostrano un’intensità media, mentre le altre regioni presentano valori più bassi. È importante notare che il cambiamento nella definizione di caso da ILI (Influenza Like Illness) ad ARI (Infezione Respiratoria Acuta) rende difficile il confronto con le stagioni precedenti.

Vaccinazione e copertura immunitaria

La campagna vaccinale contro l’influenza e il Covid-19 sta mostrando risultati positivi, ma non è il momento di abbassare la guardia. Secondo Tommasa Maio, responsabile nazionale Area Vaccini della Fimmg, circa 700.000 italiani sono attualmente a letto a causa di virus respiratori, con un totale di circa 4 milioni di casi dall’inizio della sorveglianza. Maio ha sottolineato che il sistema di sorveglianza indica che i pazienti più colpiti da SARS-CoV-2 e influenza sono gli over 65, evidenziando la necessità di mantenere alta l’attenzione.

La percentuale di virus A(H3N2) continua a dominare, mentre la presenza di un nuovo ceppo di super influenza non sembra comportare un aumento della gravità delle manifestazioni cliniche. Le analisi hanno rivelato che l’1,7% dei campioni è risultato positivo per adenovirus, mentre il 2,4% per SARS-CoV-2.

Raccomandazioni per la popolazione

Maio ha evidenziato il ruolo cruciale dei medici di famiglia, che sono in prima linea non solo negli ambulatori ma anche a domicilio per assistere i pazienti fragili. La campagna vaccinale deve essere intensificata, in particolare tra gli over 65, dove la copertura è ancora lontana dagli obiettivi raccomandati. È fondamentale che le persone vulnerabili, inclusi gli anziani e le donne in gravidanza, si vaccinino prima del picco stagionale per ridurre i rischi durante le settimane più critiche.

La Federazione dei medici di medicina generale ha richiamato l’attenzione sulle differenze regionali nella campagna vaccinale, sottolineando la necessità di migliorare la logistica e la comunicazione nelle aree in ritardo. Non esiste una scadenza per la campagna vaccinale, consentendo a chi non si è ancora vaccinato di farlo nei giorni e nelle settimane a venire. La collaborazione tra medici e cittadini sarà fondamentale per affrontare l’inverno in modo più sicuro.

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