Cinque persone risultano indagate nell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Campobasso riguardo alla tragica morte di Antonella Di Ielsi, 50 anni, e della figlia quindicenne Sara Di Vita. Le due donne sono decedute tra la serata di sabato e la mattina di domenica presso l’ospedale Cardarelli, a seguito di quella che si sospetta possa essere una grave forma di intossicazione alimentare.
Indagini e ipotesi di reato
Le informazioni provengono da fonti vicine alla Procura, che ha aperto un fascicolo con diverse ipotesi di reato, tra cui l’omicidio colposo plurimo. Tra gli iscritti nel registro degli indagati ci sono medici e personale sanitario che prestavano servizio al Cardarelli nei giorni in cui la famiglia si era recata in ospedale per forti sintomi di intossicazione.
Sequestro di alimenti
Nella giornata di ieri, 10 dicembre 2025, gli agenti della Squadra Mobile di Campobasso hanno effettuato un ampio sequestro di alimenti nell’abitazione di Pietracatella, dove la famiglia aveva consumato i pasti natalizi. Sono stati prelevati diversi barattoli, conserve, prodotti alimentari e scarti, tra cui gusci di vongole. Gli inquirenti stanno seguendo tutte le piste senza escludere alcuna possibilità , in attesa dei risultati degli accertamenti tecnici e tossicologici.
Ricostruzione degli eventi sanitari
Secondo quanto emerso, la famiglia aveva consumato anche funghi durante i festeggiamenti. L’indagine, coordinata dalla Procura, non si limita a identificare l’agente responsabile dell’intossicazione, ma si concentra anche sulla ricostruzione della sequenza degli eventi sanitari, compresi i precedenti accessi al pronto soccorso, per i quali sono già in fase di acquisizione le cartelle cliniche e i referti ospedalieri.
Situazione del padre e della comunitÃ
Il padre delle due donne è attualmente ricoverato all’ospedale Spallanzani di Roma. Questo evento ha scosso profondamente la comunità di Pietracatella, un piccolo paese molisano. Madre e figlia sono decedute a causa di una sospetta intossicazione alimentare, probabilmente legata al consumo di pesce, funghi o altri alimenti durante le festività natalizie. L’ipotesi iniziale suggerisce un’epatite fulminante come causa del decesso.
Autopsia e storia clinica
Per chiarire le cause del doppio decesso è stata disposta un’autopsia dalla Procura di Campobasso, che sta anche verificando la storia clinica delle due donne. Secondo le informazioni disponibili, entrambe erano state portate due volte al pronto soccorso per sintomi riconducibili a un’intossicazione, ma erano state rimandate a casa.
Condizioni di Sara e Antonella
La prima a essere ricoverata al Cardarelli è stata Sara Di Vita, la studentessa di liceo classico. Le sue condizioni sono rapidamente peggiorate, tanto da richiedere un secondo accesso al pronto soccorso, dove è stata ricoverata. Purtroppo, la sua situazione è precipitata in serata, portando al decesso intorno alle 23. Dopo la morte della figlia, anche Antonella Di Ielsi è stata ricoverata, mostrando sintomi simili.
Quadro clinico e dichiarazioni mediche
Il quadro clinico di Antonella si è aggravato rapidamente, fino al decesso. Secondo il dottor Vincenzo Cuzzone, responsabile del reparto di Rianimazione, “l’evoluzione dei quadri clinici è stata davvero rara, portando rapidamente al decesso nonostante gli sforzi intensivi messi in atto”.
Ipotesi alimentare e insufficienza multiorgano
In attesa delle autopsie, che dovrebbero svolgersi il 12 dicembre 2025, l’ipotesi più accreditata è che la famiglia abbia consumato un alimento tossico, causando un’epatite fulminante. I medici del Cardarelli hanno dichiarato: “I sintomi sono iniziati dopo un pasto. Si è verificata un’insufficienza epatica, seguita da una cascata di eventi che ha portato a un’insufficienza multiorgano“.
Reazioni della comunità e indagini interne
Per onorare la memoria di Sara e Antonella, l’amministrazione comunale ha deciso di annullare tutti gli eventi natalizi. Molti concittadini si sono recati all’ospedale di Campobasso, incluso il parroco del paese, per esprimere la propria vicinanza alla famiglia. La comunità è scossa e furiosa, con residenti che denunciano la situazione degli ospedali locali e chiedono risposte.
La donna lavorava insieme al marito, commercialista e ex sindaco di Pietracatella. L’Azienda Sanitaria ha avviato un’indagine interna per comprendere le ragioni per cui le due donne sono state rimandate a casa dal pronto soccorso.
