Navi militari cinesi intensificano la loro presenza attorno a Taiwan

Rosita Ponti

Dicembre 29, 2025

Le forze armate cinesi hanno avviato oggi, 5 gennaio 2025, esercitazioni militari nelle acque e nello spazio aereo attorno a Taiwan, intensificando un clima di tensione già elevato. Queste manovre prevedono l’impiego di armi da fuoco e coinvolgono un ampio dispiegamento di mezzi militari, tra cui navi cacciatorpediniere, fregate, aerei da combattimento, bombardieri e droni, come comunicato dal Comando del teatro orientale delle forze armate cinesi.

Dettagli delle esercitazioni militari

Le esercitazioni cinesi includono operazioni di “fuoco vivo” contro obiettivi marittimi localizzati a nord e sud-ovest di Taiwan. Questo tipo di manovra militare rappresenta un chiaro segnale della determinazione di Pechino nel riaffermare la propria posizione su Taiwan, considerata parte integrante del territorio cinese. La Cina non ha mai escluso l’uso della forza per perseguire la riunificazione con l’isola.

In risposta a queste attività, Taipei ha messo in campo le proprie forze militari, avviando un’esercitazione di “risposta rapida”. Questa reazione è un chiaro indicativo della crescente preoccupazione di Taiwan riguardo alle manovre militari cinesi, che vengono percepite come una minaccia diretta alla propria sovranità.

Tensioni tra Cina e Stati Uniti

Le relazioni tra le due sponde dello Stretto di Taiwan si sono ulteriormente deteriorate a causa di una recente vendita di equipaggiamento militare da parte degli Stati Uniti a Taiwan, avvenuta a metà dicembre. Questa operazione, la seconda dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, ha un valore complessivo di 11,1 miliardi di dollari, rappresentando il pacchetto di armi più costoso dal 2001. La Cina ha risposto a questa mossa imponendo sanzioni su 20 industrie della difesa americane, evidenziando la sua opposizione a qualsiasi forma di supporto militare esterno a Taipei.

Reazioni diplomatiche e geopolitiche

Le tensioni non si limitano solo a Pechino e Taipei, ma coinvolgono anche altre potenze regionali. Recentemente, il Primo Ministro giapponese Sanae Takaichi ha lasciato intendere che il Giappone potrebbe intervenire militarmente in caso di attacco a Taiwan, una dichiarazione che ha suscitato l’ira di Pechino e ha inasprito ulteriormente le relazioni tra Cina e Giappone. In questo contesto, Taiwan ha espresso una ferma condanna nei confronti delle autorità cinesi, accusandole di ignorare il diritto internazionale e di utilizzare l’intimidazione militare nei confronti dei paesi vicini.

La situazione attuale rappresenta un punto critico nelle dinamiche geopolitiche dell’Asia orientale, con Taiwan che si trova al centro di un conflitto di interessi tra potenze regionali e globali.

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