Sanità, Giuliano (UGL): “Disparità salariali Nord-Sud significative. Fino a 5mila euro in meno per i lavoratori del Mezzogiorno”

Veronica Robinson

Dicembre 29, 2025

Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale di UGL Salute, ha espresso preoccupazione riguardo ai risultati del Rapporto semestrale Aran 1/2025, pubblicato dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Secondo il documento, esiste un significativo divario retributivo tra il personale sanitario del Nord e del Sud Italia, che può arrivare a toccare i 4-5mila euro all’anno. Questo dato non è da sottovalutare, considerando le già esigue retribuzioni e l’aumento dei carichi di lavoro per i professionisti del settore.

Il rapporto rivela che un infermiere guadagna mediamente circa 36mila euro all’anno, mentre un assistente amministrativo riceve circa 29.500 euro e un operatore sociosanitario si ferma a 28.100 euro. Tuttavia, tali cifre medie nascondono significative disparità territoriali. In particolare, le regioni del Nord, come Lombardia e Veneto, mostrano livelli retributivi nettamente superiori rispetto a quelli delle regioni centrali e meridionali.

Le conseguenze del divario retributivo

UGL Salute sottolinea che le differenze retributive non sono solo statistiche, ma hanno un impatto diretto sul potere d’acquisto dei lavoratori. Giuliano afferma che una riduzione di 5mila euro all’anno equivale a perdere oltre una mensilità, un aspetto che influisce pesantemente sulla qualità della vita di chi lavora nel settore sanitario e delle loro famiglie. Nel Mezzogiorno, questa disparità è accentuata da organici ridotti, turni di lavoro pesanti e servizi che spesso non riescono a garantire la sostenibilità necessaria.

Il sindacato mette in evidenza come il meccanismo della “contiguità territoriale”, menzionato nel rapporto, favorisca le aree già forti, trascurando i territori più vulnerabili. Questo porta a una situazione di sanità a due velocità, dove il personale tende a spostarsi verso il Nord, aggravando ulteriormente la situazione delle strutture nel Sud Italia.

Richieste di intervento e valorizzazione del personale

Giuliano ribadisce che il contratto nazionale è uno strumento cruciale, ma non sufficiente da solo. È necessario implementare interventi perequativi, destinare maggiori risorse alle regioni meridionali e garantire una reale valorizzazione economica del personale sanitario. Senza tali misure, il diritto alla salute e la dignità del lavoro continueranno a variare in base al codice di avviamento postale.

UGL Salute richiede che i dati emersi dal rapporto diventino il punto di partenza per un dialogo costruttivo con il Governo e le Regioni, per affrontare e superare le disuguaglianze territoriali che affliggono il settore sanitario.

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