Problemi per “App”: il software del Ministero della Giustizia presenta malfunzionamenti

Veronica Robinson

Dicembre 30, 2025

Il tribunale di Roma ha ufficialmente riconosciuto il malfunzionamento dell’applicazione “App”, il software sviluppato dal ministero della Giustizia per facilitare la condivisione dei documenti all’interno dei tribunali e delle procure. In un decreto firmato il 22 dicembre 2024, il presidente Lorenzo Pontecorvo ha evidenziato le gravi problematiche operative della piattaforma, a due anni dalla sua introduzione.

Utilizzo del sistema nonostante le difficoltĂ 

Nonostante le difficoltĂ  riscontrate, i giudici e i pubblici ministeri sono costretti a continuare a utilizzare il sistema, poichĂ© l’organizzazione giudiziaria non può piĂą fare affidamento esclusivamente sui fascicoli cartacei. Inoltre, il processo telematico è parte integrante degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). A causa dei problemi segnalati, il tribunale di Roma, il piĂą grande d’Italia per volume di lavoro, ha deciso di derogare all’obbligatorietĂ  di App in determinate circostanze.

Situazioni di deroga

Il decreto identifica quattro situazioni principali in cui è possibile applicare questa deroga. La prima riguarda i problemi tecnici legati all’hardware e al funzionamento della rete, inclusa la “persistente carenza di computer performanti”. La seconda si riferisce a criticità dovute alla natura analogica o a errori informatici delle richieste caricate. La terza riguarda l’assenza nell’applicativo dell’atto o della fase procedimentale, mentre la quarta concerne i blocchi o i gravi rallentamenti del sistema. In merito a quest’ultimo aspetto, il provvedimento sottolinea la “necessità di continua implementazione del software” e segnala la presenza di “errori del sistema”, evidenziando “lentezze operative” non ancora risolte.

Provvedimenti di altri uffici giudiziari

Al di là del tribunale di Roma, anche altri uffici giudiziari hanno preso misure simili. La procura generale di Napoli, per esempio, ha emesso un provvedimento analogo. Il procuratore generale Aldo Policastro, constatando il “perdurante malfunzionamento di App”, ha disposto la sospensione dell’obbligatorietà della piattaforma per alcune attività processuali urgenti. Questa deroga, valida fino al 30 giugno 2026, comprende iscrizioni urgenti di notizie di reato, giudizi direttissimi, richieste di misure cautelari, convalide di arresti e sequestri.

Attivazione e problematiche di App

App è stata attivata il 14 gennaio 2023, inizialmente per le archiviazioni. Le problematiche erano state giĂ  segnalate durante la fase di sperimentazione e, nei due anni successivi, sono pervenute al ministero segnalazioni formali da parte di tribunali e Corti d’Appello. Nel frattempo, l’intero sistema giudiziario attende un nuovo decreto ministeriale che potrebbe estendere anche per il 2026 la deroga all’uso di App per le intercettazioni, le ordinanze del Riesame e le misure cautelari. Negli anni passati, i decreti sono stati pubblicati a fine dicembre, il 27 e il 29, e la comunicazione è attesa nelle prossime ore.

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