Terrorismo: Hannoun sceglie di avvalersi della facoltà di non rispondere

Rosita Ponti

Dicembre 30, 2025

Il 25 marzo 2025 segna una data cruciale per Mohammed Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, attualmente sotto accusa per presunti legami con la cellula italiana di Hamas. L’incontro si svolge presso il carcere di Genova, dove Hannoun è detenuto dal 27 dicembre 2024, in seguito a un’operazione congiunta della polizia e della Guardia di Finanza che ha portato al suo arresto.

Interrogatorio di garanzia

Durante l’interrogatorio di garanzia, Hannoun ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari. Prima di affrontare le domande, ha richiesto di poter esaminare gli atti del caso, un passo che evidenzia la sua intenzione di prepararsi adeguatamente per la sua difesa. Questa scelta è comune tra gli imputati in situazioni di alta complessità legale, in particolare quando le accuse sono gravi e riguardano presunti legami con organizzazioni considerate terroristiche.

Contesto dell’arresto

Il contesto dell’arresto di Hannoun è particolarmente delicato, poiché le autorità italiane stanno intensificando le misure di sicurezza e le operazioni contro il terrorismo. La figura di Hannoun è al centro di un’inchiesta che ha suscitato un ampio dibattito pubblico e politico, non solo in Italia ma anche a livello internazionale, data la sensibilità del tema legato al conflitto israelo-palestinese.

Diritti dei detenuti

La sua detenzione ha sollevato interrogativi riguardo ai diritti dei detenuti e alla gestione delle accuse di terrorismo, con diverse organizzazioni che monitorano la situazione per garantire il rispetto delle norme legali e dei diritti umani. In questo clima di tensione, l’interrogatorio di garanzia rappresenta un passaggio fondamentale nel processo legale che coinvolge Hannoun, il cui esito potrebbe avere ripercussioni significative sia per la sua vita personale che per la comunità palestinese in Italia.

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