Tumori e fertilità: al Gemelli si svolge il primo intervento di trasposizione uterina in Italia

Veronica Robinson

Dicembre 30, 2025

Recentemente, presso il Policlinico Gemelli di Roma, si è svolto il primo intervento di trasposizione uterina in Italia, effettuato su una giovane donna che doveva sottoporsi a chemio-radioterapia per un tumore del retto. L’obiettivo principale di questa innovativa procedura è stato quello di preservare la fertilità della paziente. La trasposizione uterina consiste nel posizionare temporaneamente l’utero e le ovaie in una zona più alta, lontana dall’area da irradiare, per garantire il mantenimento della loro funzionalità. L’intervento è stato eseguito utilizzando una tecnica robotica mini-invasiva, che riduce il trauma per la paziente. Dopo il completamento delle terapie oncologiche, l’utero è stato riposizionato nella sua sede naturale, consentendo alla donna di riprendere il normale ciclo mestruale. Grazie a questo intervento complesso, la paziente ha potuto affrontare le cure salvavita e mantenere la possibilità di avere figli in futuro. Un video-articolo che documenta il trattamento è stato pubblicato sulla rivista “International Journal of Gynecological Cancer”.

La rilevanza della preservazione della fertilità

La dottoressa Anna Fagotti, direttrice della UOC di Ginecologia Oncologica al Policlinico Gemelli e professore ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha espresso l’importanza di questa procedura. “Curare un tumore può avere un impatto sulla possibilità di avere figli in futuro”, ha affermato. Le terapie oncologiche, sebbene siano fondamentali per la cura di tumori del retto, dell’ano e del collo dell’utero, possono compromettere in modo permanente la funzionalità di utero e ovaie. Attualmente, questo intervento è stato eseguito solo su una ventina di donne nel mondo, con due casi di gravidanze portate a termine. La dottoressa Fagotti ha espresso orgoglio per essere stati pionieri di questa tecnica in Italia, sottolineando l’importanza di continuare a sviluppare tali procedure.

Collaborazione multidisciplinare per il successo dell’intervento

Il successo dell’intervento è stato possibile grazie alla sinergia tra vari specialisti, tra cui ginecologi oncologi, radioterapisti e chirurghi generali. L’operazione, eseguita in pochi centri nel mondo, ha avuto esito positivo e senza complicazioni, tanto che è stata già ripetuta al Policlinico Gemelli su un’altra paziente con risultati altrettanto favorevoli. Nicolò Bizzarri, dirigente medico della UOC di Ginecologia Oncologica e ricercatore in ginecologia e ostetricia all’Università Cattolica, ha commentato: “Siamo soddisfatti di aver completato l’intervento tramite una tecnica mini-invasiva e senza complicanze. Questo è solo l’inizio di un percorso che speriamo possa aiutare molte altre donne”. La continua evoluzione e l’implementazione di tecniche innovative rappresentano una speranza concreta per le pazienti oncologiche, garantendo loro l’opportunità di preservare la propria fertilità.

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