Caso “Falsissimo”: il Codacons presenta un nuovo atto alla Procura di Milano

Veronica Robinson

Dicembre 31, 2025

Il Codacons ha presentato un nuovo atto alla Procura della Repubblica di Milano, il 15 gennaio 2025, in relazione al format “Falsissimo“, legato a Fabrizio Corona. Questa iniziativa si concentra su presunti reati di diffusione illecita di immagini o video di natura sessualmente esplicita, in conformità con l’articolo 612-ter del codice penale, noto come revenge porn. La segnalazione evidenzia anche possibili violazioni delle normative sulla protezione dei dati personali, in particolare riguardo alla diffusione di contenuti intimi.

Dettagli sull’atto legale

L’atto legale si occupa della diffusione non autorizzata di contenuti intimi e della loro circolazione attraverso piattaforme digitali e canali di ampia portata. Contestualmente, il Codacons e l’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi si sono dichiarati parti offese nel procedimento avviato.

Contesto delle azioni legali

Questa nuova azione si inserisce in un contesto di iniziative già in corso, che ha visto il Codacons inviare un esposto alla Procura di Milano per indagare su eventuali responsabilità penali legate alle condotte segnalate da Fabrizio Corona. Sono stati presentati anche esposti all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nonché all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Inoltre, è stata inviata una formale diffida a Mediaset, richiedendo la sospensione cautelativa della nuova edizione del programma coinvolto.

Obiettivi dell’azione legale

Il Codacons ha voluto chiarire che la propria azione non è indirizzata alla difesa di interessi individuali, ma mira a tutelare la dignità, la riservatezza e l’identità personale di tutti, anche di personaggi pubblici. Nell’atto si legge: “La diffusione di immagini e/o video a contenuto intimo, se avvenuta senza consenso e attraverso mezzi idonei a raggiungere un pubblico indeterminato, può ledere gravemente la dignità della persona e influenzare negativamente l’uso corretto dei mezzi di comunicazione digitale”.

Richieste alle autorità

Le associazioni hanno quindi richiesto all’Autorità Giudiziaria di effettuare accertamenti sulle modalità di acquisizione, conservazione e diffusione dei materiali contestati, verificando se ci sia stato consenso da parte della persona ritratta e se esistano ulteriori fattispecie penalmente rilevanti o violazioni delle normative sulla protezione dei dati.

Impatto dell’intervento delle autorità

L’intervento delle autorità, come evidenziato dalle associazioni, va oltre il singolo episodio, rappresentando un presidio di legalità e un’affermazione dei confini tra informazione, intrattenimento e abuso, a protezione non solo delle persone coinvolte, ma dell’intera comunità di utenti e consumatori.

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