Caso Garlasco: riapertura delle indagini con nuove prove e analisi del Dna

Rosita Ponti

Dicembre 31, 2025

Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, torna a far parlare di sé a distanza di diciotto anni dalla sua conclusione, quando Alberto Stasi, il fidanzato della vittima, era stato condannato in via definitiva. La mattina dell’11 marzo 2025, la Procura di Pavia riapre le indagini, coinvolgendo nuovamente Andrea Sempio, un giovane che frequentava la casa dei Poggi e già indagato in passato, ma il cui caso era stato archiviato.

Il nuovo sviluppo delle indagini

Il Tg1 è stato il primo a riportare la notizia dell’avviso di garanzia notificato a Sempio, innescando un’ondata di speculazioni e nuove indagini. Questo nuovo capitolo sembra mettere in discussione la narrazione consolidata del delitto e i colpevoli già identificati. A partire da marzo 2025, il caso subisce una serie di colpi di scena che mantengono alta l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica.

Tre giorni dopo l’avviso di garanzia, la Procura di Pavia comunica che il Dna di Andrea Sempio sarà confrontato non solo con il profilo genetico trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, ma anche con altre tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine. Il Giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, ordina il prelievo coattivo di saliva e capelli da Sempio, che viene effettuato senza intoppi.

La battaglia scientifica sul Dna

Con il proseguire delle indagini, si avvia una vera e propria battaglia tra accusa e difesa, incentrata su consulenze tecniche e scientifiche riguardanti le impronte e il Dna già repertati. Gli esperti si concentrano sull’analisi del Dna trovato sotto le unghie della vittima. Secondo la perizia dell’esperta Denise Albani, il profilo genetico risulta compatibile con la linea maschile della famiglia Sempio, un elemento che potrebbe rivelarsi cruciale nel corso delle indagini.

La questione del Dna diventa centrale e si arricchisce di nuove sfide legali, con entrambe le parti che cercano di sostenere le proprie tesi attraverso l’analisi di dati scientifici. La tensione cresce, alimentata da notizie e rumors che si susseguono, mentre gli investigatori cercano di fare chiarezza su un caso che ha segnato profondamente la cronaca italiana.

Le indagini su Mario Venditti

Il 25 settembre 2025, un ulteriore colpo di scena scuote le indagini. A Brescia, la Procura avvia una serie di perquisizioni che coinvolgono Mario Venditti, ex procuratore facente funzione, e i coniugi Sempio. L’accusa è di corruzione, con sospetti su Venditti per aver ricevuto somme di denaro per favorire Andrea Sempio nel procedimento riguardante la morte della sorella di Marco Poggi. Le indagini si concentrano su un appunto manoscritto che suggerisce che Sempio fosse a conoscenza delle domande che gli sarebbero state poste durante l’interrogatorio.

Venditti, rispondendo alle accuse, le definisce infondate, avviando un parallelo iter giudiziario per difendere la propria posizione. Questo sviluppo complica ulteriormente la già intricata vicenda, portando a intersezioni tra il caso Poggi e altre situazioni legali.

L’incidente probatorio e l’ultima scoperta

Il 18 dicembre 2025 si tiene l’incidente probatorio, dove Alberto Stasi, accompagnato dai suoi legali, partecipa a un confronto tra esperti sul Dna maschile trovato sotto le unghie di Chiara e altre tracce analizzate. I risultati di questo confronto saranno fondamentali per decidere se procedere con un rinvio a giudizio per Sempio o archiviare il caso.

Pochi giorni prima di Natale, il 21 dicembre, emerge una nuova impronta di scarpa insanguinata sulla scena del crimine. Questa impronta, rinvenuta lungo le scale dove fu trovato il corpo di Chiara, sembra compatibile con una traccia attribuita ad Andrea Sempio. Le indagini continuano a rimettere in discussione le certezze accumulate nel corso degli anni, riportando l’attenzione su un caso che ha segnato una generazione e continua a sollevare interrogativi irrisolti.

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